Sanità: con crisi materie prime a rischio forniture di protesi, carrozzine e ausili medici

 
Non è bastato l’impatto della pandemia da SARS-CoV-2 a mettere in crisi il Sistema Sanitario Nazionale e, con esso, l’efficienza della fruizione dei servizi sanitari. L’impatto dei più recenti fenomeni geopolitici, nello specifico l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei trasposti, rischia di gravare sui più fragili, ovvero sui soggetti che presentano una minorazione fisica, psichica e sensoriale, quindi su coloro che necessitano di tecnologie mediche, quali ausili ed ortesi, per svolgere le più semplici attività quotidiane ed interagire con i propri cari e con il mondo.

Lo denuncia oggi Consumerismo No profit, che lancia l’allarme sulle ripercussioni della crisi delle materie prime sulle forniture di strumenti sanitari indispensabili ai cittadini.

L’allarme dell’associazione riguarda in particolare carrozzine manuali, elettriche e ausili complessi per disabilità gravi: l’aumento dei costi delle materie prime come il ferro (+51,6%), l’alluminio e l’acciaio inox (+39,5% e +36,3%), ma anche dei materiali plastici (+34,8%) e della componentistica elettronica (+32,1%) si somma all’impennata dei costi per il trasporti e per le importazioni di componentistica, semilavorati e prodotti finiti che fa registrare mediamente un balzo del 188,9% con picchi che nelle ultime settimane hanno superato il 400%.

L’aumento del costo delle materie prime, unitamente ai criteri di acquisizione degli ausili da parte delle stazioni appaltanti (massimo ribasso), rischia di determinare uno stop alle forniture di ausili medici da parte del SSN.

“Le ripercussioni più gravi saranno per i soggetti fragili come anziani, disabili e tutti coloro per i quali l’uso di carrozzine, protesi, e ausili vari è condizione necessaria per lo svolgimento di una vita dignitosa, garanzia di mobilità e possibilità di avere relazioni sociali – afferma il Dott. Nicola Marino - Responsabile Dipartimento Sanità Digitale di Consumerismo - Le condizioni del mercato e delle metodiche di approvvigionamento al massimo ribasso si ripercuotono non solo sull’indisponibilità degli ausili, ma anche sulla possibilità di fornire presidi realmente conformi ai bisogni dei pazienti, personalizzati sulla base delle minorazioni morfologiche e funzionali da parte dei professionisti sanitari del settore. Stiamo mettendo ai margini del sistema sociale, in questo modo, coloro che già sono soggetti delicati, e crediamo il Ministero della salute debba intervenire con urgenza per garantire nei prossimi mesi l’approvvigionamento di dispositivi indispensabili per la vita quotidiana di migliaia di cittadini”.
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