Saldi invernali, Federmoda: "Rispecchiate le previsioni"

 
Secondo i dati della Federazione, a gennaio vendite in crescita dell'8,9% e a febbraio del 5,3% rispetto al 2022. Il presidente Felloni: "Vendite ok ma servono politiche mirate". 

I saldi invernali si sono conclusi e Federmodaitaliaha tracciato un bilancio sulle vendite di fine stagione nei negozi di moda. Secondo l'ultimo monitoraggio sulle aziende associate, a gennaio le vendite sono cresciute dell'8,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, con l'81% delle imprese soddisfatte per la crescita (65%) o la stabilità (16%). Il 19% ha invece segnalato un calo.

Prosegue anche a febbraio il trend positivo delle vendite (+5,3%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I prodotti più richiesti sono stati: maglieria, piumini, cappotti, giacche e abiti, seguiti da pantaloni e jeans, scarpe da donna, sneakers, borse, accessori e articoli sportivi.

Felloni: "Contenuti gli effetti dell'inflazione"  

"Le vendite in saldo - ha commentato il presidente Giulio Felloni - hanno rispecchiato le nostre previsioni d’inizio d’anno. Otto negozi su dieci hanno registrato buone performance di vendita e riscontrato soddisfazione dei consumatori in particolare per gli affari fatti nei negozi di prossimità".

Un dato incoraggiante per il Paese perché il settore moda, grazie ai prezzi ribassati dei saldi, con lievi incrementi a gennaio e febbraio (+3,2%), ha contribuito a contenere gli effetti dell'inflazione che ha colpito l'economia italiana all'inizio del 2023. "In sostanza - ha spiegato Felloni - chi ha comprato ha trovato l’occasione e ha beneficiato di prezzi calmierati e dell’ampio assortimento ancora presente in store anche in considerazione dei maggiori acquisti fatti dai commercianti per la stagione autunno/inverno".

Secondo la Federazione i saldi rimangono quindi importanti, pur riducendo i margini dei ricavi delle imprese che ne garantiscono competitività e continuità. "Su questo tema, attendiamo fiduciosi l’impatto che avrà in Italia la Direttiva Omnibus in particolare sulla giungla degli sconti. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando al fianco di Confcommercio per rendere la norma più vicina alle esigenze delle nostre aziende e per dare sempre maggiore trasparenza e fiducia al consumatore. A marzo, tra aumenti dei prezzi e dei costi fissi aziendali, s’intravede qualche nuvolone all’orizzonte che potrà essere allontanato soltanto con politiche mirate sul caro locazioni, la riduzione dell’Iva sui prodotti di moda e del cuneo fiscale nonché un bonus moda per l’eco-sostenibilità", ha concluso Felloni.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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