Rielezione di Trump e investimenti ESG: cosa potrebbe accadere

- di: Simone Gallo, Managing Partner di Mainstreet Partners
 
In vista di una possibile rielezione di Trump e della sua ben nota forte opposizione agli investimenti ESG, lo scenario e l’andamento divergente dei portafogli ESG potrebbero persistere tra investitori statunitensi ed europei. Il video della campagna elettorale di Trump e i suoi sforzi passati per bandire i principi ESG dai piani pensionistici indicano chiaramente la sua presa di posizione contro ciò che considera "spazzatura della sinistra radicale”. La sua promessa di firmare un ordine esecutivo, se rieletto, sottolinea ulteriormente il suo impegno nel voler mantenere la politica separata dagli investimenti degli americani, in particolare dai portafogli pensionistici. Gli investimenti sostenibili sono purtroppo diventati una questione politica chiave all'interno del Partito Repubblicano, in particolare tra potenziali contendenti come Ron DeSantis e Vivek Ramaswamy, e il sentimento anti-ESG sta guadagnando terreno. DeSantis, uno dei principali contendenti, si è opposto ad esempio attivamente alle politiche ESG, sanzionando le aziende per il loro coinvolgimento in quelle che lui stesso definisce “woke issues". Il coinvolgimento degli alleati di Trump e dei sostenitori repubblicani nel finanziare il movimento anti-ESG suggerisce inoltre che una rielezione di Trump potrebbe influenzare potenzialmente i portafogli ESG contestando la loro adozione e implementazione nei fondi pensione degli Stati Repubblicani.

A nostro avviso l'impatto sarà limitato a pochi Stati degli USA e, come è accaduto in passato, non avrà un impatto significativo a livello europeo, dove la regolamentazione e i flussi continuano a indicare una tendenza secolare degli investimenti verso l’ ESG e i vari aspetti di sostenibilità. Tuttavia, potrebbe avere un forte impatto sui gestori patrimoniali che hanno solide politiche e strategie di investimento responsabile, con il rischio di essere penalizzati nella selezione di mandati non ESG da alcuni Stati come la Florida o il Texas. In sostanza, potrebbero perdere opportunità interessanti semplicemente perché hanno un buon approccio verso la sostenibilità. In questo scenario, sarà interessante vedere chi rimarrà fedele alle proprie convinzioni e chi, invece, modificherà la propria posizione per continuare a ottenere mandati all’interno dei “red states”.
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