Da Moodys' un giudizio positivo sull'Italia, la soddisfazione di Giorgetti
- di: Francesco Di Stefano
Era il giudizio più atteso, e anche per questo il più temuto, considerata la fama di ''mastini'' che gli analisti di Moody's si portano dietro da sempre per il loro rigore.
Ed invece l'agenzia di rating, stampando un sorriso sul ''volto'' del governo, a cominciare dal ministro Giorgetti, ha lasciato invariato il giudizio Baa3, ma soprattutto ha fatto salire l'outlook, portandolo da negativo a stabile.
Il giudizio ''negativo'' era stato attribuito all'Italia da Moody's nel luglio del 2022, con la caduta del governo guidato da Mario Draghi.
La nota con cui l'agenzia ha spiegato il suo ''ragionare'' sui numeri dello Stato italiano dice che ''le prospettive di breve termine dell’Italia sono sostenute dall’attuazione del Pnrr e dai recenti miglioramenti del settore bancario'' e che ''i rischi legati alle forniture energetiche sono diminuiti in parte per il clima buono dello scorso inverno, ma anche per le azioni del governo'', in materia di ''diversificazione delle forniture e del rafforzamento dell’infrastruttura energetica''. Guardando, poi, al settore bancario italiano, Moody's giudica la sua forza ''migliorata significativamente. Un lento ma graduale consolidamento nel sistema bancario ha portato a una migliore efficienza operativa e a complessivi miglioramenti della redditività''.
Moody's, comunque, non poteva non porre attenzione sull'indebitamento del Paese, affermando, quasi a indicare una strada che il governo è chiamato a percorrere, che ''ridurre il deficit sarà essenziale per la futura traiettoria del debito dato il differenziale fra le crescita nominale e i tassi di interesse tornerà negativo nel 2025, richiedendo all’Italia un surplus primario per stabilizzare il debito''.
L'Italia, poi, a giudizio dell'agenzia di rating, deve considerare i rischi di credito che, se ''associati con una inefficiente esecuzione delle politiche macroeconomiche'', diventano significativi dal momento che, in ambito Ue, è ''il Paese più a rischio che il differenziale tassi di interesse-crescita metta in moto una dinamica avversa del debito''.
Quindi, andando per ''categorie'', a motivare positivamente il giudizio di Moody's sul Paese sono essenzialmente tre elementi: la solidità del sistema bancario; le ricadute che avrà sul 'sistema Italia' l'attuazione del Pnrr; la contrazione dei costi dell'energia.
In particolare, sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, l'agenzia di rating afferma che ''le prospettive di crescita ciclica continueranno a essere sostenute dalla realizzazione di investimenti nell'ambito del Pnrr fino al 2026, anche se permangono rischi sostanziali nel caso in cui l'Italia non sia in grado di sfruttare al meglio le risorse del Piano''.
La pronuncia di Moody's è stata accolta con ''molta soddisfazione'' dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, per il quale è ''una conferma che, seppure tra tante difficoltà, stiamo operando bene per il futuro dell’Italia. Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moody’s e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento''.