L’Ocse presenta i dati del rapporto sullo stato dell’istruzione nel mondo

 
Il conseguimento della scuola secondaria è migliorato nella maggior parte dei paesi OCSE. I risultati scolastici e del mercato del lavoro sono migliorati per i giovani adulti più a rischio di rimanere indietro. Le ragazze e le donne continuano a guadagnare meno dei loro colleghi maschi, nonostante ottengano risultati migliori rispetto a ragazzi e uomini secondo la maggior parte delle misure disponibili, sebbene il divario di guadagno si stia riducendo. Sebbene molti paesi riconoscano ora l'importanza dell'istruzione nella prima infanzia nel contribuire a risultati positivi in seguito nella vita, l'accesso all'istruzione nella prima infanzia richiede spesso ancora sostanziali contributi finanziari privati che rimangono inaccessibili per le famiglie più povere.

Costa Rica, Messico, Portogallo e Turchia hanno registrato i maggiori cali, con almeno 10 punti percentuali in più di 25-34enni che hanno conseguito l'istruzione secondaria durante quel periodo. La quota di 18-24enni non occupati, non istruiti o non in formazione è scesa dal 16% al 14% tra il 2016 e il 2023 in media nell'OCSE, con cali sostanziali in Italia, Messico, Croazia e Polonia.

Significativamente più giovani donne che uomini ottengono qualifiche avanzate. Tuttavia, il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra 25 e 34 anni rimane al di sotto del tasso di occupazione degli uomini. Il tasso di occupazione delle giovani donne senza una qualifica secondaria superiore è inferiore di 25 punti percentuali rispetto al tasso di occupazione dei loro colleghi maschi. Tra i giovani adulti con qualifiche terziarie, il divario di genere nei tassi di occupazione è più piccolo ma comunque significativo, attestandosi a 6 punti percentuali. Le giovani donne guadagnano anche meno dei giovani uomini, con guadagni medi inferiori del 15% per coloro che non hanno una qualifica secondaria superiore e del 17% per coloro che hanno una qualifica terziaria.

I bambini provenienti da famiglie a basso reddito hanno in media 18 punti percentuali in meno di probabilità di essere iscritti all'istruzione e all'assistenza della prima infanzia prima dei tre anni. Gli studenti della scuola primaria e secondaria provenienti da contesti socioeconomici meno avvantaggiati ottengono risultati peggiori nelle valutazioni standardizzate come il Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS) e il PISA.
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