Inflazione e tassi: le mosse delle Banche Centrali e le opportunità per gli investitori

- di: Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di BANOR
 
Le Banche Centrali si muovono con estrema cautela in un contesto di economia ancora forte, con inflazione in diminuzione ma sopra i target. La BCE ha onorato le aspettative con il primo taglio dei tassi dell'era Lagarde, ma la Presidente ha chiarito che il percorso sarà “accidentato”. I prossimi tagli, infatti, non arriveranno prima dell’autunno. Dall’altra parte dell’Atlantico, la Fed, guidata da Jerome Powell, ha nuovamente posticipato i tagli. La robusta economia americana e l’inflazione che rimarrà sopra il 2% fino al 2025 giustificano questa decisione prudente.

Powell ha spiegato che, sebbene inizialmente fossero previsti tre tagli, ora se ne prospetta solo uno verso fine anno, con la possibilità di maggiori riduzioni nel 2025. Le Banche Centrali, però, continuano a segnalare una direzione chiara: con l’inflazione in calo, anche i tassi ufficiali scenderanno, stabilizzando i rendimenti obbligazionari. Dopo una prima metà dell’anno difficile per i titoli governativi, ci aspettiamo un contesto più favorevole nella seconda metà.

Nel mercato del credito, gli spread hanno iniziato a stringersi alla fine del 2023, anticipando la fine della politica restrittiva delle Banche Centrali. Tuttavia, è improbabile che gli spread continuino a stringersi significativamente. Gli investitori ora devono concentrarsi su rendimenti attraenti senza esporsi a rischi eccessivi. Nel segmento High Yield, la caccia ai titoli meno rischiosi ha compresso gli spread dei BB, rendendo le buone opportunità sempre più rare e concentrate sulle B, che però spesso presentano sfide di rifinanziamento.

In questa fase, è essenziale rimanere focalizzati sulla qualità, evitando di lasciarsi tentare dai rendimenti elevati a scapito della sicurezza del capitale. Le alternative, però, non mancano. I titoli ibridi industriali, subordinati ma emessi da solide società industriali, continuano a offrire rendimenti superiori di quasi un punto percentuale rispetto agli HY di rating simile.

In sintesi, il comparto obbligazionario resta interessante. Anche i titoli governativi, più sicuri, offrono rendimenti superiori all’inflazione. Nella seconda parte dell’anno, prevediamo che i governativi recuperino terreno, mentre nel segmento HY e subordinato, ci aspettiamo buoni rendimenti ma non la compressione di spread vista nei mesi precedenti.
Notizie della stesso argomento
Trovati 147 record
15/07/2024
Pictet AM - Mercati finanziari tra elezioni e geopolitica
15/07/2024
Marco Pallucchini Wrede si unisce al team di Corporate M&A di LawaL Legal & Tax Advisory
15/07/2024
Assicurazioni: Report Fisac Cgil, utili record a 8 mld nel 2023
15/07/2024
Saipem si aggiudica progetti in Arabia Saudita per un valore totale di circa 500 mln di do...
12/07/2024
Snam: rigassificatore di Ravenna operativo nel primo trimestre 2025
12/07/2024
Leonardo annuncia il closing cessione di Industria Italiana Autobus
Trovati 147 record
Il Magazine
Italia Informa n° 3 - Maggio/Giugno 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli