Immatricolazioni: dopo il +3,4% di agosto, settembre +7,9%

 
Dopo tredici mesi consecutivi in calo il mercato auto dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) ha fatto registrare un piccolo segnale positivo in agosto (+3,4%) ed ora, dai dati diffusi oggi dall’ACEA, emerge un altro più consistente segnale positivo: una crescita del 7,9% in settembre. Come era già avvenuto in agosto, anche in settembre il risultato è dovuto a quasi tutti i 30 mercati nazionali dell’area. Sia in agosto che in settembre sono mancati all’appuntamento con la crescita solo sette piccoli mercati. Il miglioramento è quindi diffuso. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, forse è, però, ancora presto per l’ottimismo, ma il debole segnale positivo di agosto che si rafforza in settembre va comunque preso in considerazione, anche se vi è la concreta possibilità di essere di fronte, più che ad un’inversione di tendenza, ad un rimbalzo in un mercato che rispetto al 2019, cioè rispetto ai livelli ante-pandemia, nei primi nove mesi di quest’anno è calato di quasi un terzo, per l’esattezza del 31,7%.

Il mercato europeo dell’auto è precipitato a questi infimi livelli per una crisi della domanda accompagnata da una crisi dell’offerta.  La domanda è stata fortemente penalizzata dalla pandemia, dalle sue conseguenze economiche sulle imprese e sui cittadini, dall’impatto psicologico e concreto della guerra in Ucraina, dal ritorno dell’inflazione e da altri fattori. L’offerta di auto nuove è stata fortemente penalizzata dalla carenza di componenti necessari per la produzione. Ciò premesso, quali potrebbero essere le cause di questa, per ora timida, inversione di tendenza? L’ipotesi più probabile sembrerebbe un leggero miglioramento nella disponibilità di auto nuove, così almeno sostiene qualche osservatore internazionale. Mancano tuttavia conferme.  

Coerenti con l’andamento complessivo del mercato dell’Europa Occidentale sono anche i dati relativi ai cinque maggiori mercati che insieme assorbono il 73,3% delle immatricolazioni. Come è noto si tratta dei mercati di Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Complessivamente considerati questi cinque mercati hanno avuto crescite del 4,5% in agosto e dell’8,2% in settembre. Hanno avuto cioè un risultato leggermente migliore di quello dell’intera area. E anche questo, volendo essere ottimisti, è un piccolo segnale.
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