Il Cnel approva parere su direttiva europea dedicata a violenza contro le donne

 
L’Assemblea del CNEL, che si è svolta questa mattina a Villa Lubin, ha approvato un parere in merito alla direttiva UE 2024/1385 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 maggio 2024 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica.

“Il parere approvato oggi dal CNEL sulla violenza di genere – ha dichiarato il presidente Renato Brunetta – è un passaggio significativo su un tema di grande rilevanza, a cui abbiamo voluto dare ampio spazio nel programma della XI Consiliatura. La decisione di intervenire sulla direttiva europea 2024/1385 è il riflesso di questa attenzione e si inserisce nel quadro di un più vasto impegno, che coinvolge trasversalmente i diversi organismi interni del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Un impegno che si esplica su una molteplicità di piste e su cui abbiamo l’intenzione di approvare a breve in Assemblea ulteriori atti, osservazioni e proposte”.

“Il tema della violenza contro le donne – ha detto la consigliera Annalisa Guidotti, presidente del Comitato per l’esame degli atti dell’Unione europea – è estremamente importante. Ogni giorno leggiamo notizie che ci lasciano sgomenti e che evidenziano al tempo stesso un problema sociale ed economico, posto che la dimensione della violenza e della discriminazione di genere è anche un fattore che impedisce alle donne di accedere facilmente al mercato del lavoro. Per questo, nel quadro della facoltà del CNEL di individuare gli atti UE su cui esprimersi, abbiamo voluto soffermarci su questo specifico atto, che tenta di produrre una normativa europea omologa rispetto alle tante varietà di violenza”.

“La violenza contro le donne e la violenza domestica – ha affermato la consigliera Rossana Dettori, presidente del Comitato per le pari opportunità – è un ambito su cui il CNEL ha posto una grande attenzione. Nel parere approvato oggi dall’Assemblea abbiamo voluto evidenziare tre aspetti in particolare. Il primo riguarda l’Intelligenza Artificiale e la necessità di prevedere sanzioni mirate per l’utilizzo sbagliato che se ne fa relativamente alle donne e ai bambini. Il secondo aspetto è sintetizzato nel concetto ‘se non c’è consenso è violenza’. Infine, ed è il terzo punto, auspichiamo che tutti i contratti di lavoro prevedano norme specifiche sulla violenza contro le donne. Valorizzare la contrattazione è fondamentale”.

 
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