IG Italia - NFP: in ottobre creati “solo” 150 mila posti di lavoro, tasso di disoccupazione al 3,9%

- di: Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
 
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che nei settori non agricoli, nel mese di ottobre, si è registrato un aumento di 150 mila nuovi posti di lavoro, dato marcatamente inferiore alle attese del consensus (+180k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione si attesta al 3,9%  (aspettative al 3,8%).

Riviste fortemente al ribasso le cifre dei mesi scorsi (-101 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di agosto è stato rivisto al ribasso di 62 mila unità a +165k, quello di settembre di 39 mila a +297k.

Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,7%  (ancora lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,2% mese su mese (consensus +0,3%), i salari sono saliti del 4,1% anno su anno (consensus +4%, mese precedente al +4,3% a/a).

Forte delusione anche sul mercato del lavoro. I dati confermano le scelte della FED di interrompere il ciclo di rialzi dei tassi di interesse.

Le cifre sul mercato del lavoro di ottobre hanno sorpreso negativamente gli addetti ai lavori e gli investitori.

Anche se era atteso un rallentamento legato anche alle ondate di scioperi in svariati settori (in particolare quello automobilistico), i dati sulla creazione di nuovi posti di lavoro sono risultati ben inferiori alle aspettative del consensus e un’ ulteriore conferma del debole stato di salute del fronte occupazionale sono state le revisioni al ribasso dei mesi precedenti, che hanno abbassato notevolmente la media degli ultimi mesi. Cifre che portano argomentazioni a favore de banchieri centrali del FOMC che spingevano per interrompere il ciclo di rialzi.

Dopo la pubblicazione dei dati sul lavoro sono crollate le possibilità che la FED possa tornare nuovamente a rialzare il costo del denaro a dicembre. Lo scenario base a nostro avviso è quello di un ulteriore conferma dei tassi attuali che mantengono un posizionamento abbastanza restrittivo per riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2%.

Reazione dei mercati

Il cambio di aspettative sulle prossime mosse della FED (crollo delle probabilità per un ulteriore rialzo dei tassi e possibile avvicinamento di un taglio del costo del denaro) ha portato a un forte incremento delle quotazioni degli indici azionari e una caduta delle quotazioni del biglietto verde (EUR/USD guadagna 70 pips dalla pubblicazione del report sul lavoro).
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