Galvanina Group ha pubblicato il suo primo rapporto di sostenibilità

 
Galvanina Group, società che imbottiglia e commercializza acqua minerale, acqua aromatizzata, bibite biologiche, mixer e tè freddi con il marchio Galvanina, ha pubblicato e certificato il suo primo rapporto di sostenibilità, relativo all’anno fiscale 2021.

Redatto seguendo gli standard GRI (Sustainability Reporting Guidelines of the Global Reporting Initiative), “Roots for the future” ha lo scopo di presentare l’impatto economico, ambientale e sociale dell’azienda. A tal fine, sono stati selezionati sette tra i 17 Obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile (SDGs): 5-uguaglianza di genere, 6-acqua pulita e rifiuti, 7-energia pulita e conveniente, 8-condizioni di lavoro dignitose e crescita economica, 12-consumo responsabile e produzione, 13-azioni sul clima, 17-partnership per raggiungimento di obiettivi.

“Il nostro approccio alla sostenibilità, spiega Fabio Pesiri,  Presidente del Board di Galvanina Group, si basa sul costante impegno a lavorare in modo rispettoso per il nostro pianeta. Si tratta di un’assunzione di responsabilità che testimoniamo attraverso le nostre attività aziendali quotidiane ed è per questo motivo che consideriamo la pubblicazione del nostro primo bilancio di sostenibilità un traguardo così importante: sancisce la nostra scrupolosità nel perseguire la sostenibilità e ne consente la verificabilità pubblica”.

“Per Galvanina, prosegue Pesiri, applicare i princìpi di sostenibilità al business non è una novità. Per molti anni abbiamo lavorato per ridurre il consumo di energia negli stabilimenti di produzione e il nostro piano attuale è quello di installare 2.500 metri quadri di pannelli fotovoltaici nel nostro sito produttivo di Apecchio, in provincia di Pesaro. Nel 2021 ci siamo posti l’ambizioso obiettivo di compensare completamente le emissioni di CO2 dirette (scope 1) e indirette (scope 2) derivanti dal consumo di energia in tutte le nostre attività. Ciò significa neutralizzare le emissioni attraverso la riduzione e la compensazione in quattro aree strategiche: produzione, imballaggio, logistica e capitale naturale”.
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