Forum Confcommercio: demografia e welfare, parti sociali a confronto

 
La prima parte della seconda giornata del Forum Confcommercio si è chiuso il panel “Scenario Italia: demografia, lavoro, welfare”, moderato da Luigi Contu, direttore dell’Ansa.

La prima a intervenire è stata Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con incarico al Lavoro e welfare, che ha ribadito le difficoltà delle imprese a trovare forza lavoro, “un problema serio. Bisogna usare leve diverse rispetto a quelle utilizzate per frenare il disavanzo. È necessario riequilibrare i pilastri pubblico e privato, mantenendoli però separati. Dobbiamo poi assolutamente rafforzare le politiche a favore della famiglia altrimenti non risolveremo il problema occupazionale. Oggi mantenere un bambino, nel primo anno di vita, costa dai 7 ai 15mila euro, a cui vanno aggiunti baby sitter e asilo nido (che costa almeno 600 euro al mese): si tratta di cifre importanti. Il governo deve lavorare su politiche strutturali e a lungo termine e non a misure provvisorie e temporanee, che non danno tranquillità ad una famiglia".

"Le imprese - ha proseguito Prampolini - possono fare tanto, ma il cambiamento deve essere culturale. Non è giusto ad esempio che le cure familiari ricadano sempre sulle donne. AI tempi del Covid nella maggior parte dei casi sono state loro a rimanere a casa, rinunciando alla carriera, diminuendo le ore di lavoro. Questo automatismo deve finire. Dobbiamo ridurre il gap nell’interesse della nostra società”. Infine Prampolini ha affrontato il tema del lavoro giovanile, sottolineando come il Covid abbia segnato un cambiamento culturale fortissimo: "le difficoltà che abbiamo oggi per la forza lavoro sono figlie di quei due anni di emergenza. Oggi le persone vogliono avere più tempo libero e una maggiore presenza a casa. Serve più conciliazione tra vita privata e orario lavorativo. Questa è la chiave di volta per trattenere il proprio personale, un elemento di fidelizzazione”.

Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha invece auspicato un incontro con il Ministero del Lavoro per un confronto sui salari e sull’imminente decreto lavoro che il governo ha in cantiere. Ha inoltre chiesto alle istituzioni di “smetterla con i bonus e optare per scelte strutturali e infrastrutture programmate. L’Istat certifica che i consumi sono diminuiti, quindi o aumentiamo il potere di acquisto di salari e pensioni o credo che sarà difficile ripartire”.

Andrea Cuccello, segretario confederale Cisl, ha invece affrontato il tema della denatalità in Italia, “un processo in atto da almeno 40 anni. Oggi i giovani vivono però una condizione diversa rispetto agli anni ’60. Le donne ,ad esempio, non devono più essere considerate come fabbriche di bambini. Bisogna cambiare culturalmente, attraverso una responsabilità condivisa tra uomo e donna, altrimenti vuol dire che non abbiamo capito il contesto in cui stiamo vivendo”.

Considerazioni, quelle di Cuccello, condivise da Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil, che ha aggiunto come questi siano temi che non hanno ancora trovato posto nel dibattito e nell’agenda politica attuale. “Ci troviamo davanti ad un’emergenza sistemica che impatta su tutto e che va affrontata con tanti strumenti. Si mettono in campo troppe politiche strutturate sul breve termine piuttosto che sul medio e lungo periodo. È necessario affrontare in modo sistemico la questione e per questo sarebbe opportuno un confronto più serrato tra governo e parti sociali”, ha concluso Fracassi.

Ospiti del panel anche Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, e in collegamento video Gian Carlo Blangiardo, professore emerito all’Università degli studi di Milano-Bicocca.

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