Forum Confcommercio: Urso, "transizione ecologica, una rivoluzione sociale e culturale"

 
Il primo panel della seconda giornata del Forum Confcommercio è stato dedicato all'energia ("Energia: l'emergenze ed oltre"). Moderato dalla direttrice del Tg1, Monica Maggioni, ha avuto come relatori Stefano Besseghini, presidente dell'Arera, Franco Bernabè, presidente di Acciaierie Italia, e il presidente di Gse-Gestore dei servizi energetici, Paolo Arrigoni.

Per il primo "uno dei pericoli più importanti che abbiamo in Italia è quello di avere l'impressione che l'emergenza energetica sia superata e che quindi, su quegli impegni che nell'emergenza abbiamo immediatamente intrapreso, ci rilassiamo". Per Besseghini, invece, è "importante e forse ancora più importante, in questa fase, riuscire a tenere d'occhio quelle iniziative sia di diversificazione degli approvvigionamenti sia di stabilizzazione delle infrastrutture sia di investimenti che si sono iniziati a immaginare e che adesso si devono dispiegare". Bernabè ha da parte sua affrontato il tema della transizione ecologica, sottolineando che "gli obiettivi dell'Unione europea sono giusti, ma vanno fatti tenuto conto che i problemi dell’adattamento dell’industria sono complessi e servono competenze che non ci sono". La chiusura è stata affidata al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha parlato di una "duplice sfida, la transizione ecologica, che è una rivoluzione sociale e culturale, e quella digitale" alla quale l'Europa deve fare fronte, rispondendo all’attivismo di Cina e Stati Uniti avendo come obiettivo "l'autonomia strategica ed energetica". Per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico del nostro Paese, "l'Italia può fare molto sia rivolgendosi alla sponda sud del Mediterraneo e del mondo, sia diventando l'hub del gas europeo". Nel contempo, occorre "incentivare la produzione nazionale di gas insieme allo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'idroelettrico". Tra gli obiettivi che l’Europa deve perseguire, Urso ha citato infine quelli di avere entro il 2030 la produzione di almeno il 10% di materie prime critiche (riaprendo i giacimenti che sono stati chiusi in Italia), di riciclare almeno il 15% delle batterie elettriche e di ridurre a non più del 65% la dipendenza energetica dall’estero. 
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