Forum Confcommercio: Salvini, “il PNRR per un Paese più moderno, più veloce, più sicuro”

 
“Le infrastrutture ed i trasporti sono un’indispensabile condizione di contesto per la competitività delle imprese e, dunque, per la crescita e lo sviluppo. Bene ha fatto, quindi, il PNRR ad assegnare una quota significativa di risorse alla missione 3 ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’. Parole del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella sua introduzione all’intervento al Forum di Villa Miani del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Per Sangalli, “occorre accelerare la realizzazione delle opere e dare impulso alla programmazione e alla progettazione delle infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale” e, in materia di tassazione dei prodotti energetici, “si dovrebbe puntare, in via prioritaria, a ridurre i differenziali esistenti tra i livelli minimi di tassazione fissati in Europa e quelli concretamente praticati in Italia”. Nel contempo è necessario confermare “misure indispensabili per la competitività delle nostre imprese, quali il gasolio commerciale nell’autotrasporto e i regimi di esenzione nel trasporto marittimo” e “occorre che il Governo continui ad insistere perché le buone ragioni dell’Italia in materia di biocarburanti siano accolte in un’Europa che affronti la transizione ecologica secondo il principio di neutralità tecnologica”. La risposta di Salvini è stata prima di tutto che dall’attività del Ministero da lui diretto “dovranno partire centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, come permetterà ad esempio il nuovo codice dei contratti pubblici”. Il ministro ha poi proceduto per “pennellate” su vari argomenti: dal ponte di Messina (“per i collegamenti ferroviari stiamo spendendo 11 miliardi per la Palermo-Messina e altri 11 per la Salerno-Reggio Calabria, non ha senso non farlo, è un diritto degli italiani”) al PNRR (“entro il 2026 non dobbiamo fare le opere ma rendicontarle, non è la politica che deve costruirle le opere” e “conto di spendere bene i soldi del PNRR, ma l’obiettivo non è spenderli tanto per spenderli, ma lasciare un Paese più moderno, più veloce, più sicuro"). Dalla desertificazione commerciale (“la luce di un negozio è sicurezza, è presidio sociale, culturale e ambientale”) alla transizione “green” (“per noi è un suicidio economico collettivo se non è rispettata da altri Paesi”), alla difesa del lavoro autonomo, che “non vale di meno di quello dipendente, anzi ha bisogno di maggiori tutele”.
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