Fiducia: Confesercenti, segnali positivi per consumi Natale e festività

 
Un segnale positivo per i consumi del periodo delle festività. Il dato odierno diffuso dall’Istat sul clima di fiducia di famiglie ed imprese fa ben sperare: si registrano per entrambi delle variazioni positive da 3 punti in su. Dati in linea con il recente sondaggio Confesercenti Ipsos che segnala una spesa per i regali in aumento del 13% – al netto dell’inflazione sui beni l’incremento di spesa sul 2022 si riduce al +6% – rispetto allo scorso anno. Un’inversione di tendenza, dunque, che fa intravedere un Natale meno freddo, e non solo dal punto di vista del meteo. Così Confesercenti in una nota.

L’auspicio, sul versante famiglie, è che gradualmente si ridimensioni una perdurante situazione in cui gli acquisti sono stati influenzati da un’inflazione elevata che ha provocato una elevata erosione del potere d’acquisto, riducendo la capacità di spesa reale. Resta, comunque, il nodo dei tassi di interesse, che per ora la BCE ha dichiarato di non voler ridurre e che impatta sui circa 4 milioni di famiglie con mutuo, a cui si aggiungono quelle che hanno effettuato acquisti rateizzati.

Sul fronte delle imprese, anche in questo caso si torna in generale a livelli dell’indice che fanno confidare in una ripresa o comunque in un miglioramento delle condizioni di mercato ma con alcune criticità: se da un lato si evidenzia il balzo del sentiment delle imprese del turismo, il cui indice sale di ben 17 punti in un solo mese, ad indicare che la stagione turistica invernale, iniziata con i ponti di novembre e dicembre, è già positiva, dall’altro si osserva invece la stasi completa del clima di fiducia delle imprese della distribuzione, sia grandi che piccole, segno di una tensione che per ora non accenna a ridursi e che auspichiamo il Natale riesca ad allentare, dando un impulso positivo ai consumi. Permangono, infatti, le incertezze sul nuovo anno, con le attese sulle vendite future in deterioramento.

La ripartenza della domanda interna, infatti, è fondamentale per la tenuta della nostra economia: le famiglie italiane hanno affrontato il 2023 attingendo, dove possibile, ai risparmi per cercare di mantenere i livelli di spesa e far quadrare i bilanci, una risposta emergenziale che non potrà ripetersi con il nuovo anno. Occorre, perciò, proseguire, con decisione ad ampliare quegli interventi tesi al recupero del potere d’acquisto delle famiglie, in linea con le azioni in questa direzione che il Governo ha iniziato a mettere in campo con la manovra di bilancio.
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