Eni celebra la partenza della FPSO Firenze verso il giacimento di Baleine nell’Offshore della Costa d’Avorio

 
Eni, in partnership con PetroCi, ha celebrato ieri a Dubai la partenza della FPSO Firenze verso il giacimento di Baleine nell'offshore della Costa d'Avorio. All'evento hanno partecipato Mamadou Sangafowa-Coulibaly, ministro delle miniere, del petrolio e dell'energia della Costa d'Avorio, e altri dignitari. 

La FPSO Firenze consentirà l'avvio della produzione del giacimento di Baleine, che è ad oggi la più grande scoperta di idrocarburi in Costa d'Avorio, con una stima di petrolio in posto di 2,5 miliardi di barili e 3,3 trilioni di piedi cubi di gas associato. Lo sviluppo di Baleine sarà anche il primo progetto africano a emissioni zero (Scope 1 e 2).
La FPSO Firenze, che verrà ribattezzata Baleine dopo il suo arrivo in Costa d'Avorio, è stata ristrutturata e potenziata per consentirle di trattare fino a 15.000 bbl/d di petrolio e circa 25 Mcfd/d di gas associato. L'intera produzione di gas sarà consegnata a terra tramite un gasdotto di esportazione di nuova costruzione. L'installazione del sistema di produzione sottomarino e la campagna di completamento del pozzo sono in corso e garantiranno un avvio accelerato della produzione entro giugno 2023.

Il modello di sviluppo in fasi e il fast track di Eni si sono dimostrati efficaci, poiché il progetto dovrebbe iniziare la produzione a meno di 2 anni dalla scoperta di Baleine 1X e un anno e mezzo dopo il FID. Eni sta già procedendo speditamente alla seconda fase del progetto prevedendo l'avvio della produzione entro dicembre 2024 dopo aver preso il FID a dicembre 2022.

Eni è impegnata nello sviluppo sostenibile e il progetto net-zero emission del giacimento di Baleine è un passo significativo verso il raggiungimento di questo obiettivo. La società non vede l'ora di contribuire allo sviluppo dell'industria degli idrocarburi della Costa d'Avorio con il giacimento di Baleine e gli altri suoi progetti nelle acque profonde della Costa d'Avorio.

Il campo Baleine si estende sui blocchi CI-101 e CI-802. Eni possiede inoltre partecipazioni in altri quattro blocchi nelle acque profonde ivoriane: CI-205, CI-501, CI-401 e CI-801, tutti con lo stesso partner, PetroCi Holding.
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