Costantini (CNA) alla Convention dei Confidi: “Lavoreremo perché sia riconosciuto appieno il loro valore”

 
“Lavoreremo insieme a Fedart affinché in tempi rapidi si giunga a riconoscere appieno il valore del sistema della garanzia mutualistica e a riservare ai Confidi lo spazio che si meritano a sostegno dello sviluppo di micro e piccole imprese”. Così il presidente della CNA, Dario Costantini, ha concluso il suo video-intervento a “CONFIDI PATRIMONIO D’IMPRESA”, la convention di Fedart-Fidi, la Federazione nazionale di rappresentanza dei Confidi.

A fronte di una crisi che dura da anni “Le imprese di minori dimensioni – ha sottolineato – non hanno beneficiato dell’incremento del credito e anzi si registra per loro una contrazione. Questi primi segnali, unitamente all’aumento dei tassi, impongono una riflessione sugli scenari futuri che si potrebbero aprire”. Le banche infatti sono sempre più restìe concedere finanziamenti di importo contenuto, proprio quelli necessari alle esigenze di micro e piccole imprese.

CNA, però, non è rimasta a guardare. E ha proposto una serie di azioni per favorire il funzionamento ottimale della filiera del credito e della garanzia. “Abbiamo chiesto – ha ricordato Costantini – di rimodulare il funzionamento del Fondo di garanzia, riportandolo alla finalità originaria di supporto a micro e piccole imprese. Così come abbiamo chiesto di differenziare le percentuali di copertura della garanzia pubblica in base al profilo di rischio del singolo beneficiario, contribuendo a valorizzare la sinergia con i Confidi”.

L’azione di CNA è duplice. Sul fronte nazionale, il nostro presidente ha fatto presente che “Condividiamo la necessità di una riforma normativa che fornisca al sistema della garanzia mutualistica un quadro legislativo e gli strumenti per svolgere al meglio il loro ruolo di partner qualificato delle micro e piccole imprese in ambito finanziario e per facilitarne concretamente lo sviluppo.

In sede europea Costantini ha tenuto a precisare che “Abbiamo da tempo posto l’esigenza di mitigare le rigidità della regolamentazione bancaria, che rischia di rendere ancora più selettivo l’ottenimento del credito per i soggetti di dimensioni più contenute”.
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