Consorzio Energia Confindustria: andamento attività 2021 e scenari attesi per 2022

 
Si è tenuta oggi pomeriggio la ventiduesima Assemblea del Consorzio Energia Confindustria, realtà che si occupa di contrattare la fornitura di energia elettrica e del gas. L'Assemblea è stata l'occasione per Alessio Lilli, Presidente del Consorzio Energia Confindustria, per fare un punto sulle attività svolte dal Consorzio, per inquadrare l’andamento del mercato energetico nazionale e internazionale nel 2021 e per fare delle previsioni per il futuro. 

Per quanto riguarda l’attività, anche nel 2021 il Consorzio Energia Confindustria ha agito sul mercato libero dell’energia come un gruppo di acquisto, approvvigionamento di elettricità e gas per offrire condizioni contrattuali vantaggiose a imprese, enti e strutture di qualsiasi genere e dimensione - anche non iscritte a Confindustria Venezia Giulia – e che da sole non potrebbero avere lo stesso potere di contrattazione. 
Il Consorzio ha rappresentato 86 soci, per un consumo complessivo di circa 400 milioni di kilowattora consegnati da 4 fornitori (AXPO Italia, Enel Energia, A2A Energia, Edison Energia) e 22 milioni di metri cubi di gas, approvvigionato da A2A Energia. 

In aggiunta all'attività di contrattazione, il Consorzio è stato particolarmente presente con attività di consulenza e assistenza sui vari temi energetici e sulle esigenze complementari alle forniture. In particolare le azioni si sono concentrate sul miglioramento dell'efficienza energetica delle aziende consorziate, attraverso programmi propositivi e divulgativi sui temi dell'energia e del suo utilizzo razionale.

Nell’analizzare l'andamento del mercato energetico internazionale e nazionale 2020 e 2021, il Presidente Lilli ha sottolineato come esso sia stato decisamente movimentato e complesso, prima per i riflessi della pandemia da Coronavirus e, nell’ultimo periodo, a causa degli avvenimenti geopolitici legati principalmente alle tensioni tra Russia e Ucraina, che hanno pesantemente influenzato i prezzi delle commodities energetiche più importanti, tra cui il petrolio, il gas e l’energia elettrica. Avvenimenti geopolitici che, come ben noto, in queste ultime ore stanno avendo ulteriori riflessi sull’economia, in seguito all’avvio dell’invasione russa.

“È presto per poter quantificare l’impatto dell’escalation sulle quotazioni energetiche. Molto dipenderà dalla durata del conflitto, dalle contromisure adottate dall’Occidente, a partire dalle sanzioni di cui si sta già ventilando. Sicuramente, dato che circa il 40% del fabbisogno europeo e italiano di gas dipende dalla Russia, ci attendiamo ulteriori rincari – almeno temporanei.” ha affermato il Presidente Lilli.

In questi scenari, di fronte a un crollo verticale dei consumi di petrolio nel 2020, con il prezzo del barile precipitato a 10 dollari al barile a inizio anno, poi rialzatosi a 50 a fine 2020, nel 2021 si è assistito invece a una crescita del +25% con il prezzo finale tornato a livelli pre-pandemici, con picchi a 90 $/bbl, e un livello medio attorno ai 70. Il motivo di tale spinta in alto è da ricercarsi nello squilibrio domanda/offerta, con i produttori che non si aspettavano un improvviso rialzo della domanda e non sono riusciti a gestire l’aumento di produzione, anche per prolungato maltempo (USA) e periodi di manutenzione degli impianti (Nigeria, Angola, Kazakhstan). A determinare l’aumento del petrolio è stato anche l’aumento del prezzo del gas, che ha reso più conveniente ricorrere a distillati del greggio per la produzione di energia elettrica.

A livello europeo il 2021 è stato profondamente segnato dal caro energia, con record assoluti in ogni Paese membro, legati alle spinte rialziste del prezzo del gas e alle tensioni già citate, come pure da un’effettiva scarsità di scorte e, anche, dall’aumento dei prezzi dei permessi per emissione di CO2 (transizione verde FIT 55) che hanno impattato anche sul prezzo dell’energia elettrica.

In Italia il prezzo medio del Gas tra 2020 e 2021 è aumentato del +396%, il prezzo dei permessi per emissione di CO2 del +167% (da 30€/tonn a 80€/tonn), il prezzo dell’energia elettrica del +222% (da 39€/MWh a 125€/MWh). Il prezzo del 2021 è pari al 152% della media dell’ultimo quinquennio. In particolare per quanto riguarda l’energia elettrica l’andamento del prezzo dell’elettricità è stato in crescita in tutti i mesi dell’anno 2021 con un aggravio nell’ultimo trimestre. Su tale crescita ha influito in maniera determinante in fatto che in Italia tra le fonti per produrre energia, il gas pesa per il 49%, seguito dalle rinnovabili al 39,5%.
Dinamiche simili si sono registrate in Francia e in Germania.

Oggi la situazione per le imprese italiane è critica data la necessità di affrontare un aumento delle componenti energetiche senza precedenti, complicato dalla volatilità degli scenari previsti per il 2022, con curve dei prezzi di elettricità e gas in costante variazione e soggetti anche a dinamiche finanziarie speculative.

In Francia si è assistito a un pesante intervento del Governo che ha garantito alle imprese un prezzo di approvvigionamento dell’energia da fonte nucleare di 42,2 €/MWh per circa 100TWh a ottobre 2021 e di 100 €/MWh per il 2022, di fronte a un prezzo di mercato attualmente pari al doppio. Inoltre è previsto l’aumento del contingente di energia nucleare fornito alle imprese a prezzo di costo per un ulteriore 20%.

Per l’Italia le novità per il 2022 sono legate al decreto attuativo della disciplina per l’agevolazione finalizzata alla riduzione degli oneri di sistema per le imprese a forte consumo di gas naturale, all’introduzione della nuova componente tariffaria del Capacity Market in bolletta ed infine alle misure urgenti adottate dal Governo per contrastare il caro-energia. 

La prima misura, a favore delle imprese, prevede che dal 1° aprile 2022 vi sia un abbattimento degli oneri di sistema (componenti tariffarie RE) applicati ai consumi di gas delle aziende con consumo medio (in un triennio di riferimento) di gas naturale pari ad almeno 1 GWh/anno, cioè 94.582 Smc/anno, operanti in specifici settori economici, e caratterizzati da determinati Indici di Intensità Gasivora in relazione al Valore Aggiunto Lordo (VAL) o al Fatturato. Tale agevolazione, per avere la piena operatività, attende la pubblicazione delle relative delibere attuative da parte dell’Autorità ARERA, e la pubblicazione del portale dedicato da parte di CSEA (Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali). 

La seconda, il cosiddetto Capacity Market, è un nuovo meccanismo, gestito da Terna, e prevede una serie di misure volte a remunerare l’attività dei produttori che garantiscono la capacità di generazione dell’energia (prodotta sia da fonti fossili sia da fonti rinnovabili) e quindi la sicurezza del sistema assicurando la distribuzione dell’energia elettrica in quantità adeguata e garantendo in ogni condizione la copertura delle punte di carico in ogni area della rete e, nel medio/lungo termine, consentire di ridurre i costi dell’energia e del dispacciamento. Tuttavia, nel breve periodo, i maggiori costi sostenuti da Terna per garantirsi l’approvvigionamento di capacità vengono applicati ai distributori locali e da questi ribaltati ai venditori di energia e di conseguenza ai consumatori finali, tra cui le imprese. L’effetto economico di questa nuova componente sarà particolarmente rilevante nelle cosiddette 500 “ore di picco per il 2022” e potrebbe comportare un aumento medio di costo in bolletta di circa 5-6 €/MWh.

La terza misura prevede per il primo trimestre 2022, come già avvenuto per l’ultimo trimestre 2021, due misure: la prima, per il mercato elettrico, l’estensione dell’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile oltre i 16,5 kW (prima applicabili solo al di sotto di tale potenza); la seconda, per le imprese energivore, una parziale compensazione degli extra costi per gli aumenti eccezionali dei costi dell’energia, attraverso un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta (beneficio conteggiato in misura pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica comperata e realmente impiegata).

Gli utenti sono, comunque, in attesa ulteriori misure urgenti di “parziale ristoro” sul caro-bollette.

Di fronte a un contesto così complesso, vista la forte incertezza e l’importante influenza delle attuali tensioni geopolitiche, il Consorzio ha adottato una strategia di acquisto con fixing parziali e in momenti vicini all’inizio del periodo di fornitura sia per l’energia elettrica, sia per il gas. Per il biennio 2022/2023 sono stati sottoscritti i contratti collettivi di fornitura di energia elettrica e gas con le società di vendita Enel Energia SpA e Axpo Italia SpA, Edison e A2A.  

Per il 2022 infine, il Consorzio proseguirà con iniziative propositive e divulgative a favore delle imprese aderenti sui temi legati all’efficienza energetica e al suo utilizzo razionale, per supportare le aziende con particolare attenzione alle problematiche più attuali come ad esempio la qualità dei servizi del sistema elettrico e il riconoscimento delle agevolazioni per gli energivori, le UVAM e gli incentivi per impianti fotovoltaici.
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