Confcommercio: PNRR, essenziale un confronto continuo e strutturato con le parti sociali

 
“Per il PNRR, il 2023 è l’anno del passaggio dalla prevalenza delle attivazioni procedurali alla prevalenza degli obiettivi realizzativi. Il DEF 2023 ha appena rivisto al ribasso le stime d’impatto del PNRR sul PIL – quasi dimezzandole per l’anno in corso rispetto alle previsioni del 2021 - ed ha ricordato che, nel biennio 2024-2025, si renderà necessario gestire il picco di spesa con valori annuali superiori ai 45 miliardi di euro, oltre alle risorse da attivare a valere sul Fondo di sviluppo e coesione, sui Fondi strutturali ed alla spesa ordinaria in conto capitale. Insomma, siamo in una fase determinante per la messa a terra del PNRR e, dunque, è più che mai necessario che il confronto con il partenariato – ora ricompreso nell’ambito della Cabina di Regia – si sviluppi in maniera continua e strutturata”: così Luigi Taranto, Segretario generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, in occasione della riunione della Cabina di Regia per il PNRR presso la Sala Verde di Palazzo Chigi.

“Condividiamo – ha proseguito Taranto – l’esigenza sottolineata dal Ministro Fitto di un approccio integrato ed orientato ai risultati per la programmazione del PNRR e della politica di coesione, politica di cui va però riaffermato il carattere addizionale. Occorre poi uno straordinario impegno per il rafforzamento della capacità amministrativa tanto a livello centrale, quanto a livello territoriale. Quanto alla rivisitazione del PNRR ed allo spostamento di progetti dal Piano medesimo ai fondi di coesione con orizzonte temporale di attuazione e rendicontazione più ampio, il punto fondamentale è che il criterio selettivo del riassortimento del Piano sia la capacità dei nuovi progetti di concorrere all’allineamento del tasso di crescita potenziale del PIL italiano almeno a quello dell’Eurozona.

“Per quel che poi riguarda il tema dell’aggiornamento del PNRR con l’introduzione del capitolo di REPower EU – ha sottolineato il Segretario Generale - richiamiamo l’esigenza che il sostegno agli investimenti per la produzione energetica green (per l’autoconsumo e per le comunità energetiche) sia davvero inclusivo: tra settori economici ed anche rispetto alle dimensioni d’impresa”.

“In un contesto di agenda che ricomprenda la riforma europea del mercato elettrico e la riforma degli oneri generali di sistema attraverso il ricorso strutturale ai proventi delle aste ETS, va perseguito - ha concluso Taranto - tanto l’impulso agli investimenti energetici green delle imprese attraverso crediti d’imposta ed uno schema ‘Sabatini green’ come mix tra contributi su interessi e garanzie, quanto il sostegno dell’efficienza energetica attraverso – come ricorda lo stesso DEF 2023 – una revisione degli incentivi equa e finanziariamente sostenibile”.
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