Confcommercio: "Bene riduzione cuneo su redditi da lavoro ma proseguire l'azione"

 
"Bene l'intervento di riduzione del cuneo contributivo sui redditi da lavoro dipendente ed il maggior tetto di detassazione per i premi aziendali. L'azione di progressiva riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro dovrà, però, proseguire con determinazione e, intanto, andrà chiarita la strategia da attuare, nel 2024, per confermare l'ammontare cumulato dei tagli al cuneo fin qui operati (pari a 8,3 miliardi di euro per l'intero 2023). Andrebbero, inoltre, messe in campo misure di detassazione degli aumenti contrattuali". E' quanto afferma Confcommercio in una nota di commento al decreto lavoro varato dal Cdm. "Sull'assegno di inclusione e e sullo strumento di attivazione - secondo Confcommercio - emerge il giusto obiettivo di promuovere un sistema di sicurezza sociale più saldamente fondato sul lavoro. Un orientamento confermato, tra l'altro, dalla cumulabilità dell'assegno di inclusione con redditi da lavoro fino a 3000 euro all'anno, dagli sgravi contributivi per l'assunzione - con contratti a tempo indeterminato o a termine - di beneficiari dell'assegno, ed anche dal nuovo incentivo per l'assunzione dei "Neet": i giovani che non lavorano e che non sono inseriti in percorsi di studio o formazione". Per Confcommercio su questi due strumenti "sarà comunque cruciale, ancora una volta, la dimensione attiva degli interventi: per il buon esito tanto dei percorsi personalizzati, quanto del circuito delle misure di contrasto dei rischi di esclusione sociale e lavorativa". Confcommercio promuove poi le norme sui contratti a termine oltre i 12 mesi e fino a 24 mesi: "La contrattualizzazione delle causali potrà contribuire a rispondere all'esigenza di una buona flessibilità ed al contrasto del lavoro irregolare. Al contempo, si renderà necessario un utilizzo accorto dei livelli di contrattazione per contenere rischi di contenzioso. Giuste le semplificazioni concernenti gli obblighi informativi in materia di rapporti di lavoro e la maggiore agibilità, che va resa più inclusiva, dell'apprendistato professionalizzante e dei contratti di prestazione occasionale nel settore turistico e termale. Limitata la proroga dei contratti di espansione: solo per un anno e per gruppi di imprese con oltre mille dipendenti".
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