Clima: l’arrivo di neve e pioggia salva l’Italia dalla siccità

 
L’annunciato arrivo della pioggia e della neve salvano l’Italia dalla siccità dopo il caldo anomalo di inizio inverno che sta facendo emergere i primi sintomi di stress idrico che, accompagnati alla scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica, hanno fatto scattare il campanello d’allarme nelle campagne. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’annunciato arrivo della perturbazione che con l’Epifania porterà precipitazioni intense e neve ed anche un brusco abbassamento delle temperature.

La situazione è difficile a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola dal Piemonte alla Sicilia. Sulle Alpi torinesi manca l’80% della neve necessaria per creare le scorte idriche per consentire alle coltivazioni di crescere mentre in Sicilia le precipitazioni – sottolinea la Coldiretti – sono state le piu’ scarse da oltre cento anni nel secondo semestre dell’anno secondo il Servizio informativo agrometeorologico regionale. Un danno per l’agricoltura – continua la Coldiretti – con le arance che – precisa la Coldiretti – sono piu’ piccole, gli ortaggi in sofferenza mentre salgono i costi per acquistare il fieno per alimentare gli animali.

L’arrivo della neve in questa stagione – precisa la Coldiretti – è quindi importante anche per l’agricoltura, secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane”, perché insieme alla pioggia garantisce acqua alle campagne. Mentre il freddo è necessario per fermare le popolazioni di insetti, dannose per le colture, che potrebbero sopravvivere e svernare per attaccare i raccolti nella prossima primavera.

La svolta climatica è dunque una necessità – continua la Coldiretti – per smentire l’antico detto “anno bisesto anno funesto”, dopo un 2023 bollente segnato peraltro in Italia anche da una media di 9 eventi estremi al giorno con oltre 6 miliardi di danni all’agricoltura nazionale tra coltivazioni e infrastrutture con grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento.

Importante è pero’ – precisa la Coldiretti – che il cambiamento sia progressivo senza ondate di freddo estremo e gelate improvvise ma anche manifestazioni violente che distruggono le coltivazioni e le infrastrutture.

“L’agricoltura italiana è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Un obiettivo che – continua Prandini – richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm. Servono – conclude Prandini – investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno”.
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