Usa: clienti portano Burger King in tribunale, inganna sulle dimensione del suo hamburger

- di: Diego Minuti
 
Senza volere cadere nel volgare e cercando di evitare la trappola degli involontari doppi sensi, da sempre, da quando l'essere umano (o qualcosa che gli si avvicinava parecchio) fece la sua apparizione su questo derelitto pianeta le dimensioni contano, hanno la loro importanza. Basta pensare, restiamo nel campo di un solo esempio, che quando si vuole definire la bellezza di una vettura la si etichetta come un ''macchinone'', dal momento che è la grandezza fisica che sta in cima alle nostre priorità, sempre o quasi. Ma noi italiani, in fondo, siamo dei bonaccioni e protestiamo su tutto, limitandoci però ai mugugni o, al più, in tempi recenti, a lasciare recensioni negativi o, alla peggio, insulti sui social. Tutt'altra cosa negli Stati Uniti dove il cliente-consumatore non ci sta a sentirsi preso in giro se entra in un ristorante, ordina un hamburger e si accorge, nel momento in cui gli viene consegnato, che le misure non sono quelle pensate o sperate. Una cosa che accade in molti campi della nostra esistenza. 

Ma in America la differenza tra quel che ci aspetta e quel che arriva non può passare sotto silenzio. O, peggio, come sta pagando sulla sua pelle la catena Burger King, si decide di investire un giudice. Che, in questo caso, ha accolto la denuncia dei clienti, decidendo che Burger King dovrà rispondere in aula dell'accusa di avere fatto apparire nei menù uno dei suoi prodotti di punta, Whopper,  più grande di quanto non sia in realtà.  In particolare ai clienti non è andato giù il fatto che, a loro avviso, il colosso del fast food inganni il destinatario dell'hamburger mostrando in foto il tradizionale tortino di carne molto grande e che ''trabocca dal panino''. Burger King replica che le accuse, ma forse comincia a temere di dovere seguire la sorte di altri giganti della ristorazione veloce, come McDonald's, Wendy's e Taco Bell, che, sempre negli Stati Uniti, sono coinvolti in cause simili. 

Ora, cercando di non cadere nell'involontariamente umoristico, è doveroso riferire che la causa si fonda essenzialmente su una perizia merceologica in cui si sostiene che Whopper sia fatto sembrare più grande del 35%, che tradotto in termini più comprensibili significa che mostra più del doppio della quantità di carne rispetto a quella effettivamente servita ai clienti che, anche per questo, al di là della qualità, lo acquistano. La linea di difesa di Burger King è già delineata, sostenendo che la catena di fast food non è tenuta a consegnare ai clienti hamburger che siano "esattamente come nella foto" che li pubblicizza nelle campagne televisive e online. Che Burger King punti molto sulla grandezza, per invogliare all'acquisto di pubblicizzare Whopper, è confermato del fatto che, sul suo sito web, lo presenta come "l'hamburger che li domina tutti", che offre un contenuto ''vero e carnoso''. Nel dubbio, il giudice distrettuale americano ha deciso che, nella contrapposizione delle parti, la cosa più giusta sia quella di lasciare a una giuria il compito di "dirci cosa pensano le persone ragionevoli". Una affermazione che avrebbe fatto entrare il giudice nel circolo ristretto degli amici di re Salomone.
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