BCE conferma le attese e alza i tassi di 75 punti base

- di: Federico Vetrella, Market Strategist di IG Italia
 
La Banca Centrale Europea ha deciso di aumentare il livello dei suoi tassi di riferimento di 75 punti base per la seconda volta di fila in modo da frenare l'elevata inflazione che attanaglia il Vecchio Continente.

Le decisioni di oggi

Nel primo pomeriggio la BCE ha comunicato le proprie decisioni di politica monetaria che sono risultate in linea con le aspettative del consensus con un aumento di 75 punti base per tutti e tre i suoi tassi di riferimento (sulle operazioni di rifinanziamento, sui depositi e sui prestiti marginali). È il secondo aumento consecutivo della stessa intensità dopo quello del mese di settembre.

Il livello del tasso di interesse principale (quello relativo alle operazioni di rifinanziamento) è stato portato al 2%, il livello più alto dal primo trimestre 2009, mentre quello sui depositi ha toccato l’1,5% e quello sui prestiti marginali il 2,25%.

L’istituto di Francoforte si conferma dunque “falco” nel tentativo di frenare le crescenti pressioni inflazionistiche che nel mese di settembre hanno toccato il +9,9% nell’Eurozona. Infatti, il Consiglio Direttivo intende riportare l’inflazione al livello obiettivo del +2% anno su anno anche se ha affermato che l’indice dei prezzi al consumo rimarrà elevato ancora a lungo.

La decisione avviene nonostante le raccomandazioni del capo economista della BCE, Philip Lane, che aveva avvertito degli effetti più mitigati di una aggressiva politica monetaria a causa della natura dell’inflazione in Europa, essendo quest’ultima uno shock dal lato dell’offerta.

Detto ciò, dopo mesi di tentennamento la banca centrale si è ormai allineata alla linea dura della politica monetaria di altre banche centrali intorno al mondo, FED in primis. La BCE fa sapere che intende continuare con futuri aumenti dei tassi anche se le decisioni verranno prese di riunione in riunione in base all’andamento dei dati macroeconomici.

Per quanto riguarda il programma TLTRO III (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) la BCE ha comunicato la modifica dei tassi di interesse applicati allo schema. Da questo momento, infatti, il livello dei tassi del TLTRO III sarà indicizzato alla media dei tassi di interesse di riferimento della banca centrale.

Il TLTRO III è la terza evoluzione di un piano introdotto originariamente nel 2011 dall’allora Presidente della BCE Mario Draghi con l’obiettivo di iniettare liquidità nel sistema economico per evitare un peggioramento della crisi economica (si era nel mezzo della crisi del debito sovrano).

In sintesi, il piano permette alle banche di ricevere liquidità (in cambio di una garanzia sottoforma di titoli di stato) ad un certo tasso di interesse per stimolare i prestiti a famiglie e imprese. Ora il tasso di queste operazioni sarà indicizzato alla media di quello di rifinanziamento (ora al 2%) con l’obiettivo di “raffreddare” l’attività economica dei paesi dell’Eurozona.

Nella conferenza stampa tenuta dopo la decisione sui tassi, la Presidente della BCE Christine Lagarde ha sottolineato la volontà della banca centrale di riportare la stabilità dei prezzi nell’Eurozona, in linea con gli obiettivi del mandato, ma ha anche fatto notare che per raggiungere il livello ottimale dei tassi potrebbero essere necessarie “diverse riunioni”, lasciando intendere che i rialzi dei tassi sono lungi dall’essere terminati.

Secondo la banca centrale, il livello finale dei tassi (che non è stato specificato) sarà quello che permetterà alla BCE di riportare l’inflazione vicina al target del +2% a/a.

Lagarde ha anche aggiunto che l’istituto di Francoforte rimane fedele al suo mandato e continuerà con una politica monetaria restrittiva anche se i membri del Consiglio Direttivo sono consci che questo potrebbe portare ad una recessione.

Gli effetti sui mercati

Dopo la decisione di politica monetaria le Borse del Vecchio Continente virano in negativo anche se erano già state appesantite dai risultati delle non brillanti trimestrali europee.

Sul mercato valutario, invece, l’EUR/USD mostra tanta volatilità nei minuti subito dopo la decisione con un calo fino sotto la parità, al minimo intraday di 0,9985. Successivamente, la coppia valutaria si stabilizza intorno al livello di 1,0005.
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