Prospettive e opportunità nell'obbligazionario: cambio di scenario nel corso del 2024

- di: Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di BANOR
 
Novembre e dicembre 2023 sono stati i due migliori mesi consecutivi di sempre per l'obbligazionario mondiale. Oltre alle fisiologiche prese di profitto di inizio anno, è essenziale che discutiamo del cambio epocale vissuto dal settore obbligazionario: oggi il reddito fisso, anche di alta qualità, è tornato ad essere un investimento concreto, con rendimenti superiori all'inflazione. Si tratta di un mondo diverso rispetto ai tassi zero di fine 2021. Durante gli anni del Covid, i titoli obbligazionari di alta qualità (come quelli governativi e corporate investment grade) avevano raggiunto rendimenti irrisori o negativi e non si poteva nemmeno più sperare in un rialzo dei prezzi dovuto ai tassi di politica monetaria. Le banche centrali, infatti, avevano già fatto tutto l'allentamento monetario possibile e non sarebbero state in grado di fare nulla di più.

Oggi, invece, è possibile ottenere rendimenti reali positivi e si torna a considerare l'obbligazionario come l'investimento che protegge il portafoglio in caso di recessione: con un rallentamento economico, le banche centrali potrebbero abbassare i tassi, sostenendo i prezzi specialmente delle obbligazioni a lunga scadenza. È importante che gli investitori comprendano il cambio di passo e includano dunque nelle loro asset allocation queste nuove opportunità di investimento.

Perché questa volatilità di inizio anno?

I rialzi di novembre e dicembre sono arrivati dopo una pausa delle banche centrali. Gli investitori hanno reagito prezzando i ribassi dei tassi nel 2024. È evidente che quest'anno ci sarà la possibilità di vederli  in riduzione (come esplicitamente indicato dalle stesse banche centrali), ma probabilmente i mercati hanno prezzato uno scenario troppo ottimista, in cui si iniziano a tagliare i tassi in primavera e finiscono l'anno con una riduzione di quelli ufficiali nell'ordine del 1,5%. A giudicare dalle parole di Christine Lagarde, forse si è corso un po' troppo: i tassi scenderanno, ma bisognerà aspettare l'estate, e nessuno garantisce che vedremo i 5-6 tagli previsti dal mercato.

Come allocare un portafoglio di credito in questo contesto?

Dopo i buoni risultati degli ultimi mesi, e soprattutto a seguito della forte compressione degli spread, in particolare nel segmento High Yield, rimaniamo investiti nel mercato, ma ci muoviamo progressivamente verso un'allocazione di portafoglio più prudente, adatta a un contesto di rallentamento economico. Il rating medio dei nostri portafogli è incrementato negli ultimi mesi. Visti i buoni rendimenti offerti dai corporate di alta qualità, preferiamo un'allocazione remunerativa ma più prudente. Rimaniamo comunque positivi sul settore dei subordinati bancari, dove crediamo ci possano essere ancora buone opportunità. Le banche europee sono oggi molto più solide di quanto si pensi. Gli utili potrebbero subire qualche diminuzione a causa di un rallentamento economico, ma la solvibilità dei subordinati bancari è la migliore dell'ultimo decennio e crediamo che il settore sorprenderà positivamente in una fase di recessione, offrendo agli investitori buoni rendimenti e protezione dalla volatilità economica.
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