Al Mimit primo incontro sul tavolo di crisi Bellco

 
Tutelare i livelli occupazionali e salvaguardare un sito produttivo rilevante per il distretto biomedicale di Mirandola, considerato tra i più importanti del settore in Europa. Con questi obiettivi si è tenuto oggi a Palazzo Piacentini il primo incontro del Tavolo di crisi dedicato a Bellco, azienda produttrice di filtri per la emolfiltrazione e apparecchiature per dialisi di proprietà di Mozarc Medical.

L'incontro è stato presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto, alla presenza dei vertici dell'azienda, degli enti locali interessati e dei rappresentanti delle segreterie confederali e di categoria nazionali e territoriali di Cisl e Cgil.

Il tavolo fa seguito all’annuncio dell'azienda, manifestato lo scorso 12 giugno, di interrompere la produzione di macchine per dialisi nello stabilimento di Mirandola, conservando il solo reparto di Ricerca e Sviluppo, ritenendo l'attività produttiva ormai insostenibile a causa delle mutate condizioni di mercato e della concorrenza asiatica. La scelta coinvolgerebbe circa 350 degli oltre 500 lavoratori impiegati nel sito del territorio.

Alla luce del confronto odierno con le parti, i vertici di Bellco hanno confermato, rispondendo alle sollecitazioni delle parti istituzionali, di non voler dare corso ad atti unilaterali, impegnandosi ad avviare un processo di reindustrializzazione del ramo aziendale oggetto di chiusura al fine di preservarne la continuità industriale, produttiva e occupazionale, attraverso l'individuazione di possibili acquirenti.

"Abbiamo convocato il tavolo per affrontare la questione e trovare una soluzione produttiva e industriale di alta qualità per uno dei siti strategici e all'avanguardia d'Europa con grandi capacità di internazionalizzazione", ha dichiarato il Ministro nel suo intervento. "Il ministero – ha continuato Urso – è fortemente intenzionato a presidiare i siti industriali del Paese e ad accompagnare, ove necessario, le riconversioni industriali affinché l’Italia mantenga una produzione manifatturiera soprattutto nei settori a più alta innovazione tecnologica a cui non vogliamo assolutamente rinunciare".

"Il Mimit si è attivato immediatamente con la convocazione di questo tavolo non appena apprese le intenzioni dell'azienda, tramite mezzo stampa, di voler chiudere la parte produttiva", ha affermato il sottosegretario Bergamotto. "È necessario capire, in sinergia con l'azienda, gli enti locali e le parti sindacali come procedere ad un rilancio del sito e soprattutto alla salvaguardia dei posti di lavoro", ha concluso.

A fine incontro i tecnici del Mimit, consultate le parti, hanno concordato la convocazione per il 17 settembre alle ore 11.00 di un nuovo tavolo di aggiornamento per concretizzare gli impegni assunti dall’azienda nell’ambito del processo di reindustrializzazione annunciato.
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