Il 2022 di Amazon in Italia: 4,3 miliardi di euro investiti e 4.000 nuovi posti di lavoro

- di: Barbara Leone
 

Sono stati annuciati oggi i progressi del Piano Italia di Amazon nel 2022: investiti oltre 4,3 miliardi di euro per un totale di 16,9 miliardi di euro dall’arrivo dell’azienda in Italia nel 2010. Questo include sia le spese in conto capitale (come le infrastrutture che costruiamo, i nostri centri logistici, gli uffici corporate e l'infrastruttura cloud),  sia le spese operative (come gli stipendi che paghiamo ai nostri dipendenti in Italia).

Il 2022 di Amazon in Italia: 4,3 miliardi di euro investiti e 4.000 nuovi posti di lavoro

“Siamo orgogliosi di confermare il nostro impegno a supporto del sistema Italia – ha commentato Mariangela Marseglia, VP Country Manager di Amazon.it e Amazon.es (nella foto) -. Amazon ha investito nel paese oltre 16,9 miliardi di euro dal 2010. Il nostro contributo riflette la fiducia che nutriamo nella capacità di resilienza e dimostra la volontà di contribuire attivamente alla sua crescita. È parte del nostro impegno quotidiano e per il futuro, la promozione di un ecosistema florido che valorizzi i talenti, le aziende locali e le comunità in cui operiamo. In linea con le sfide principali del nostro Governo, continueremo ad offrire le nostre competenze per promuovere l’innovazione tecnologica, il miglioramento delle infrastrutture e delle conoscenze digitali di imprese e dei cittadini in Italia”.

Non solo. Perché continua il sostegno dell’azienda all’occupazione del Paese. Nel 2022 sono stati creati, infatti, 4.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, per un totale di 18.000 dipendenti ad oggi. Non a caso secondo lo studio di The European House - Ambrosetti, Amazon mantiene la prima posizione tra le aziende private che hanno creato più posti di lavoro in Italia nel periodo 2013-2022, e terza tra tutte le grandi imprese straniere che hanno investito di più in Italia nel triennio 2020-2022. Lo scorso anno Amazon ha inaugurato il centro di distribuzione di San Salvo, in provincia di Chieti. A un anno dalla sua apertura, sono stati creati ben 800 posti di lavoro a tempo indeterminato dei 1.000 previsti in tre anni. Di recente è stata posata la prima pietra del nuovo centro di distribuzione Amazon a Jesi, nel Centro Italia. Si tratterà dell'undicesimo centro di distribuzione aperto da Amazon nel Paese, il quinto nel Centro-Sud e il primo nella regione Marche. Si prevede che il centro creerà 1.000 posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall'apertura, che si aggiungeranno ai circa 7.000 già creati nel Centro-Sud Italia e ai 18.000 in tutto il Paese. Sempre nel 2022, Amazon ha pagato in media 49,6 milioni di euro al mese in retribuzioni ai dipendenti italiani. Un aumento sostanziale rispetto ai 35,8 milioni di euro al mese del 2021. In linea con il continuo impegno verso le nostre persone, a partire dal 1° ottobre di quest’anno Amazon ha aumentato a 1.764 euro la retribuzione lorda iniziale dei dipendenti della rete logistica in Italia. Ciò rappresenta un aumento del 21% rispetto alle retribuzioni nel 2019 e dell’8% rispetto agli stipendi determinati dal 5° livello del CCNL nazionale dei trasporti e della logistica. Inoltre, secondo un recente studio di Keystone Strategy, grazie agli effetti indiretti dei nostri investimenti nel 2022 sono stati creati più di 40.000 nuovi posti di lavoro in Italia, ad esempio nel settore delle costruzioni, della logistica e dei servizi. Il totale dei posti di lavoro indiretti raggiunge la cifra record di 100.000 includendo i 60.000 posti di lavoro creati dalle piccole e medie imprese italiane che utilizzano i servizi di Amazon per far crescere il proprio business ed esportare i prodotti italiani nel mondo.

Per sostenere la trasformazione dell'economia italiana, Amazon Web Services (AWS) ha aperto nel 2020 in Lombardia la Regione AWS Europe (Milano), consentendo alle PMI italiane, alle start-up, alle grandi imprese o agli enti governativi di gestire le proprie attività, archiviare i dati in Italia e servire gli utenti finali con una latenza ancora più bassa. AWS investirà 2 miliardi di euro entro il 2029 con la Regione AWS Europe (Milano), che a sua volta contribuirà al PIL italiano per 3,7 miliardi di euro entro il 2029. Un recente studio di Gallup e AWS dimostra che le competenze digitali forniscono un immenso valore economico alle aziende e ai lavoratori italiani, aumentando il prodotto interno lordo (PIL), favorendo la crescita dei ricavi e l’innovazione e incrementando i salari, la sicurezza del lavoro e la soddisfazione professionale. Guardando all’Italia, lo studio riporta che le competenze digitali avanzate aumentano il PIL italiano di circa 45 miliardi di euro all’anno. Inoltre, il 46% delle organizzazioni italiane che impiegano lavoratori con competenze digitali avanzate registrano una crescita annua costante del fatturato (oltre il 10%) nell'ultimo anno, rispetto al 34% delle organizzazioni che impiegano solo lavoratori con competenze digitali di base o intermedie. Consapevole dell’importanza della diffusione delle conoscenze digitali, Amazon mette a disposizione delle piccole e medie imprese italiane le competenze e gli strumenti necessari per sostenere lo sviluppo del loro business. Tra questi c'è Accelera con Amazon, il programma di formazione gratuito rivolto a startup e PMI che muovono i primi passi nel digitale – indipendentemente dalla volontà di vendere su Amazon o meno - e realizzato in collaborazione con diversi enti pubblici e privati e una vetrina dedicata ai prodotti originali del Made in Italy, oggi disponibile nei negozi online Amazon di 11 Paesi, con oltre 1 milione di prodotti disponibili, frutto del lavoro di eccellenza di oltre 5.500 aziende italiane.

Nel 2022, più di 21.000 PMI hanno scelto di utilizzare Amazon per vendere online. Più della metà di queste ha esportato i propri prodotti, registrando oltre 950 milioni di euro di vendite all'estero, il 20% in più rispetto all'anno precedente. Entro il 2025, l'obiettivo dell’azienda è aiutare i partner di vendita a raggiungere 1,2 miliardi di euro di vendite all'estero. A tutto questo si aggiunge il costante impegno verso zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, quindi dieci anni in anticipo rispetto a quanto stabilito dall'Accordo di Parigi.

“Per raggiungere il 100% di energia rinnovabile in tutte le nostre attività a livello globale - si legge in una nota dell’azienda -, stiamo investendo nell'eolico e nel solare, e abbiamo già raggiunto il 90% nel 2022 grazie al nostro portafoglio in rapida crescita di oltre 400 progetti di energia rinnovabile in tutto il mondo, di cui 22 in Italia, che comprendono sia progetti fotovoltaici sui tetti dei nostri edifici sia progetti off-site, per un totale di 115 MW di capacità produttiva. Proprio quest'anno Amazon ha inaugurato in Sicilia il più grande parco agrivoltaico costruito in Italia, un progetto innovativo che combina energia pulita e agricoltura per contribuire ad alimentare le sue attività nel Paese. Nel 2022 ci siamo impegnati a investire più di 1 miliardo di euro nei prossimi cinque anni per decarbonizzare la rete dei nostri partner di consegna in Europa e abbiamo lanciato hub di micromobilità per consegne dell'ultimo miglio più sostenibili in più di 20 città europee, tra cui 4 italiane - Milano, Napoli, Genova, Bologna. Abbiamo consegnato 8 milioni di pacchi ai nostri clienti in Italia utilizzando veicoli elettrici. Con l'aiuto del machine learning, Amazon continua  ad esplorare  nuovi modi per rendere i suoi imballaggi più sostenibili. Dal 2015 ha      ridotto in media il peso degli imballaggi per spedizione del 41%, evitando più di 2 milioni di tonnellate di materiali di scarto. Inoltre, abbiamo eliminato le buste di plastica monouso e i cuscini d'aria in plastica per tutti gli articoli spediti dalla nostra rete di distribuzione in Europa e in Italia. Ancora, nell'ambito del nostro impegno più ampio di 2 milioni di euro a sostegno del programma di riforestazione "Parco Italia", nel 2022 Amazon ha piantato più di 6.000 alberi nell'area metropolitana di Milano nell'ambito del progetto ForestaMi, contribuendo all'obiettivo a lungo termine di Parco Italia di piantare 22 milioni di alberi nel Paese.

Nel portare avanti il nostro impegno in Italia – prosegue la nota Amazon - contribuiamo a finanziare i servizi e le infrastrutture pubbliche in tutto il Paese. Lo facciamo attraverso le imposte che vengono raccolte dallo Stato come conseguenza delle nostre attività in Italia. Tali imposte si dividono in due categorie: imposte sostenute direttamente: le imposte direttamente maturate e pagate da Amazon, tra cui le imposta sui redditi delle società (Ires e IRAP), le imposte pagate per l'acquisizione di terreni o costruzioni (imposta sulla proprietà, imposta di registro), le imposte sui salari e le tasse per la previdenza sociale pagate dai datori di lavoro, i dazi di importazione e la DST (Digital Service Tax); imposte indirette riscosse e versate: le imposte raccolte e versate per conto dei nostri clienti, dipendenti e altre terze parti come conseguenza delle nostre attività commerciali in Italia. Queste imposte includono l'IVA e i contributi a carico dei nostri dipendenti. È importante includere entrambe queste categorie di imposte, perché se ci si concentra su un solo aspetto della tassazione, come le imposte sul reddito delle società (Corporate Income tax), non si offre una panoramica completa: secondo una recente ricerca condotta dall'OCSE, le imposte sui redditi rappresentano solo il 5% circa del gettito fiscale totale dei contribuenti italiani”.

Non va dimenticato, poi, che  Amazon è un’azienda in crescita che registra un alto volume di vendite ma, come accade per le aziende di vendita al dettaglio, gli utili operativi rimangono relativamente bassi a causa della concorrenza sui prezzi in un settore a bassa marginalità, degli intensi programmi di investimento di capitale e dei crescenti costi operativi (inclusi quelli derivanti da una forza lavoro in crescita e dall'inflazione). Nel 2022, i ricavi totali delle attività di Amazon in Italia sono stati di 9,4 miliardi di euro (+8% rispetto ai 8,7 miliardi di euro del 2021). Gli investimenti di Amazon sono stati pari a 4,3 miliardi di euro (+8% rispetto ai 4,0 miliardi di euro del 2021). Gli investimenti totali includono 581 milioni di euro come spese in conto capitale (ovvero infrastrutture: centri di distribuzione, uffici e datacenter). Il contributo fiscale complessivo di Amazon - combinando le imposte dirette e indirette - è stato di oltre 1 miliardo e 147 milioni di euro (+53% rispetto ai 751 milioni di euro del 2021). Questo dato si suddivide in due parti: il totale delle imposte sostenute direttamente è stato di oltre 321 milioni di euro (+24% rispetto ai 258 milioni di euro del 2021). Le tasse versate come datore di lavoro ne costituiscono una parte importante. Tra le altre imposte dirette figurano l'imposta sul reddito delle società, le tasse pagate per l'acquisizione o la costruzione di terreni, la DST (Digital Service Tax) e i dazi sulle importazioni. Amazon ha raccolto e versato ulteriori 826 milioni di euro di imposte indirette (+68% rispetto ai 493 milioni di euro del 2021) grazie alla sua attività in Italia. Si tratta di imposte che Amazon raccoglie dai propri clienti, dai dipendenti e da altre terze parti come risultato delle nostre attività commerciali in Italia, e che versa in loro vece. Queste includono l'IVA e le imposte pagate dai dipendenti che vengono trattenute da Amazon. L'aumento nel corso del 2022 è stato in gran parte determinato dall'IVA netta. Dal 1° luglio 2021, Amazon raccoglie e versa l'IVA italiana sulle transazioni che coinvolgono venditori esteri. L'IVA viene calcolata da Amazon e riscossa dal cliente al momento del pagamento.

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