Il weekend dell’arte: dagli Oceani a Parigi sulle tracce dei maestri dello scatto

- di: Samantha De Martin
 
La suggestione del bianco e nero guida l’occhio verso una coppia d’innamorati intenta, in un giorno di pioggia, a scambiarsi un abbraccio in place du Trocadéro, prima di spingerlo nel blu degli abissi a contatto con creature straordinarie. Questa settimana è la fotografia lo spartito del weekend del 28 e 29 giugno a caccia di bellezza. Dagli scatti di Elliott Erwitt a Milano fino alle Americhe di Sebastião Salgado in mostra al castello di Otranto, l’agenda dell’arte ci porta a tu per tu con l’obiettivo. Ecco gli appuntamenti da non perdere.

Elliott Erwitt in cento scatti in mostra a Milano

In cento scatti, a colori e in bianco e nero, scorre tutta la carriera di uno dei più importanti fotografi del Novecento. Dal 27 maggio al 16 ottobre il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita una retrospettiva dedicata a Elliott Erwitt, uno dei più importanti fotografi del Novecento. L’esposizione, a cura di Biba Giacchetti, intreccia i ritratti dei padri della rivoluzione cubana, Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, in una rara espressione sorridente, a un’immagine di J.F. Kennedy che il fotografo fissò sulla pellicola in una posa ufficiale e in un’altra insolita, mentre fuma indisturbato durante la convention democratica nel 1960. Il percorso espositivo offre quindi uno spaccato della storia e del costume del Novecento, complice quell’ironia, intrisa di una vena surreale e romantica, che ha identificato Erwitt come il fotografo della commedia umana. C’è Marilyn Monroe, colta in momenti privati e negli attimi di pausa sui set dei film, e ci sono i più piccoli - dalla bambina di Puerto Rico ai ragazzini irlandesi - con i quali il fotografo ha sempre avuto un rapporto speciale. A questi scatti si affiancano i lavori dedicati ai cani, colti in pose il più delle volte buffe, o alle coppie d’innamorati, come quelli che, in un giorno di pioggia, si scambiano un abbraccio in place du Trocadéro.

A Pisa viaggio tra gli abissi con i fotografi di National Geographic

L’ultima frontiera degli Oceani fa tappa a Palazzo Blu. Fino al 4 settembre Pisa ospita, nell’ambito dl ciclo Explore, realizzato in collaborazione con il National Geographic, la mostra Oceani, ultima frontiera, a cura di Marco Cattaneo. Gli oceani coprono poco meno di tre quarti della superficie terrestre, ma le loro profondità sono in gran parte sconosciute. L’ambiente freddo, inospitale, dove l’essere umano è in balia della propria fragilità, è frequentato da creature ancora sconosciute e potenzialmente ostili. Le straordinarie fotografie del National Geographic ci consentono di varcare i confini di questo grande e misterioso ventre, tra le profondità marine e le creature che le abitano, presentando la infinita varietà delle forme di vita che il mare ospita, dal plancton ai più grandi mammiferi esistenti e le risorse che ci fornisce.

Robert Doisneau incanta Roma

Fino al 4 settembre il Museo dell’Ara Pacis a Roma sarà la cornice di un viaggio straordinario sulle tracce di Robert Doisneau. La retrospettiva, a cura di Gabriel Bauret, accoglie oltre 130 stampe del celebre fotografo francese, provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge.
I visitatori sono invitati a immergersi nell’universo di uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada, per condividere la vita quotidiana e le emozioni degli uomini e delle donne che popolavano Parigi e la sua banlieue, tra l’inizio degli anni Trenta e la fine degli anni Cinquanta.

Le altre “Americhe” di Salgado in mostra al Castello di Otranto

“Quando ho cominciato questo lavoro, nel 1977, il mio unico desiderio era ritornare a casa mia, in quella amata America Latina. Armato di tutto un arsenale di chimere, decisi di tuffarmi nel cuore di quell’universo irreale, di queste Americhe latine così misteriose, sofferenti, eroiche e piene di nobiltà. Questo lavoro durò sette anni, o piuttosto sette secoli, per me, perché tornavo indietro nel tempo”. Queste parole di Sebastião Salgado guidano la mostra accolta fino al prossimo 2 novembre nelle sale del Castello Aragonese di Otranto. Curata da Lélia Wanick Salgado, l’esposizione, finora inedita in Italia, dal titolo Altre Americhe, è il primo grande progetto fotografico realizzato dal maestro dello scatto, quando, dopo anni trascorsi in Europa, decise di far ritorno nella sua terra, il Brasile e l’America Latina. Munito di una macchina fotografica, nei viaggi compiuti tra il 1977 e il 1984, Salgado ha percorso un continente intero cercando di catturare, nel suo bianco e nero pastoso e teatrale, l’essenza di una terra e la sua lunga tradizione culturale. Le immagini in mostra a Otranto sono il risultato di questo percorso, un viaggio che evoca il valore di un continente, la sua economia, ma anche la persistenza delle culture contadine e indiane. 

Nella foto: Barriere Coralline. A Cuba, banchi di emulidi (Haemulon sciurus), e lutianidi (Lutjanus apodus), nuotano tra rami di madrepore Acropora palmata, una specie in pericolo. Foto: © David Doubilet/Nat Geo Image Collection

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