Venture Capital, Neva Sgr (Gruppo Intesa Sanpaolo) lancia un nuovo Fondo per il 2024

- di: Barbara Leone
 
Oltre 500 presenze tra venture capitalist, investitori istituzionali, clienti privati, esperti, imprenditori e start-up provenienti da tutta Italia e da numerosi altri Paesi (in primis Stati Uniti e Israele) hanno partecipato all’evento “Venture Capital: protagonisti, crescita e progetti di Neva Sgr” che si è svolto oggi alle Officine Grandi Riparazioni di Torino. Il simposio è stato organizzato da Neva Sgr, società del Gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center.

Venture Capital, Neva Sgr (Gruppo Intesa Sanpaolo) lancia un nuovo Fondo per il 2024

I lavori, introdotti dal Presidente di Neva Sgr Luca Remmert e dal Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, hanno visto l’alternarsi di relatori che, nei loro interventi su banca, finanza e innovazione, hanno fornito una visione a 360° del panorama italiano e internazionale del Venture Capital.

“Neva SGR - ha sottolineato il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro - è nata per investire in Venture Capital. Come dice l’espressione in lingua inglese, raccoglie e investe un tipo di capitale che non disdegna l’avventura, e che anzi si dirige intenzionalmente verso iniziative sfidanti, che promettono rendimenti più elevati. I fondi di Venture Capital sono tipicamente fondi chiusi, con target, tempi e programmi di investimento e di rientro ben definiti. Vengono considerati adatti a investitori qualificati, perché incorporano un coefficiente di rischio legato alla variabilità dei risultati dei singoli investimenti, ma il loro rendimento medio è ben più elevato di quello degli investimenti considerati a basso rischio.
Per Intesa Sanpaolo, che gestisce circa 1,2 trilioni di euro di risparmi, mettere a disposizione del mercato, degli operatori di wealth management, una modalità di investimento più remunerativa è un obiettivo che ha valore di per sé, in quanto promette una migliore remunerazione dei risparmi -
ha osservato Gian Maria Gros-Pietro -. È un obiettivo importante in questo momento, ma non era il solo che premeva a Intesa Sanpaolo, e a Carlo Messina, che questa iniziativa ha voluto; e che ha scelto di realizzare attraverso l’Innovation Center, l’iniziativa 100% Intesa Sanpaolo collocata nel grattacielo di Corso Inghilterra, a Torino. In collaborazione con le migliori Università e con Centri di Ricerca in tutto il mondo, l’Innovation Center ha un duplice ruolo: è un’antenna che capta le idee e le innovazioni più interessanti ed è un centro di realizzazione di innovazioni per la banca, per i suoi clienti e per i territori in cui operiamo. Dall’applicazione di queste innovazioni nasceranno posti di lavoro più soddisfacenti, ma anche soluzioni ai problemi dell’umanità: affrontare il cambiamento climatico, sviluppare fonti di energia sostenibili e abbondanti, proteggere l’ambiente e la biodiversità sono traguardi realizzabili nel tempo, a condizione di lavorarci da subito. Questo - ha aggiunto in conclusione - è l’obiettivo che Intesa Sanpaolo persegue, tramite l’Innovation Center e il suo investimento in Neva Sgr, che ha già lanciato due fondi, Neva First e Neva First Italia.
La risposta del mercato è stata positiva, le sottoscrizioni sono affluite positivamente. E positivi sono anche i risultati che stiamo raccogliendo dagli investimenti già fatti, che ci incoraggiano e ci fanno pensare che questo sia soltanto un inizio. È stato detto che per salire una lunga scala, il momento più difficile è salire il primo gradino: fatto quello, gli altri seguiranno più facilmente, fino alle stelle. Noi siamo già oltre il primo gradino e intendiamo proseguire con slancio”
.

Nel corso del meeting Neva Sgr ha illustrato a un pubblico altamente qualificato i risultati finora raggiunti, come il successo del fundraising del Fondo Neva First di 250 milioni di euro, dedicato agli investimenti in aziende altamente innovative in tutto il mondo, che ha incontrato l’interesse sia di investitori istituzionali italiani ed esteri sia di numerose famiglie imprenditoriali italiane. Inoltre ha presentato i piani di sviluppo per il futuro, che prevedono il lancio di un nuovo Fondo di maggiori dimensioni il cui varo è previsto per il 2024. Da agosto 2020, Neva Sgr ha investito in 26 società per un totale allocato di circa 150 milioni di euro.

Tra le tante operazioni concluse, oggi sul palco delle Ogr le testimonianze di cinque fondatori di start-up che ben rappresentano la composizione del portafoglio di Neva: Giorgio Tinacci, fondatore e Ceo di Casavo (il primo instant buyer in Europa per la vendita di case online); Luca Rossettini, fondatore e Ceo di D-Orbit (società italiana leader mondiale nella logistica per la Space Economy); David Rutter, fondatore e Ceo della statunitense R3 (società leader in ambito Blockchain - Distributed Ledger Technology); Maria Grazia Roncarolo, ricercatrice italiana, riconosciuta come una delle massime autorità al mondo nel campo delle terapie genetiche, fondatrice di Tr1X (terapie cellulari universali per malattie autoimmuni); Dror Liwer, fondatore dell’israeliana Coro (Cybersecurity basata sull’Intelligenza Artificiale per le pmi).

“Il successo del fundraising del Fondo Neva First e la grande affluenza all’evento di oggi confermano l’interesse in Italia per il Venture Capital” - ha affermato Mario Costantini, Ceo e General Manager di Neva Sgr -. In pochi anni, grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e alla collaborazione con altre società del Gruppo, abbiamo sviluppato una preziosa rete di relazioni con tutti i fondi italiani, numerosi fondi internazionali, ricercatori ed esperti. Anche in un contesto di mercato molto complesso come quello attuale, il nostro portafoglio, altamente diversificato per aree geografiche e settori, sta confermando il trend positivo di crescita. Oggi più di prima vediamo opportunità di investimento in ottime società a prezzi più ragionevoli del passato. Il nostro primo obiettivo è garantire alti rendimenti ai sottoscrittori attraverso un’allocazione dinamica del capitale. Premiamo esclusivamente gli imprenditori capaci di gestire la crescente complessità e conservando al contempo prudenza e pragmatismo”.

Dal canto suo Maurizio Montagnese, Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha espresso enorme soddisfazione per il “percorso finora compiuto dalla nostra controllata Neva Sgr”.“Grazie alla collaborazione tra i nostri team di lavoro - ha dichiarato Montagnese -, lanceremo a breve il nuovo Fondo SEI, Sviluppo Ecosistemi di Innovazione. Il nuovo Fondo SEI, che prevede una dotazione iniziale di 15 milioni di euro totalmente sottoscritti da Intesa Sanpaolo, nasce per sostenere la crescita dell’ecosistema italiano dell’innovazione tramite investimenti mirati in veicoli che abbiano come obiettivo primario l’attuazione di programmi di ricerca, selezione, accelerazione e professionalizzazione di start-up promettenti. I fondi che Neva Sgr si è impegnata a promuovere hanno come principale obiettivo il ritorno finanziario verso i propri sottoscrittori e questo, in alcuni casi, porta la prudenziale gestione della società a non allocare capitale in realtà ancora ‘poco mature’, come possono essere le start-up più giovani. Sentiamo peraltro la responsabilità come azionisti di controllo di Neva Sgr di individuare modalità e strumenti in grado di rispondere anche a queste realtà. E in tal senso avvieremo dei ragionamenti interni all’Innovation Center”.

E al futuro guarda anche Luca Remmert, Presidente di Neva Sgr“Entro i prossimi due anni - ha affermato - completeremo gli investimenti per la composizione dei portafogli di Neva First e Neva First Italia, il fondo dedicato esclusivamente alle start-up italiane ed europee attive in ricerca, sviluppo e produzione in Italia, anticipando la conclusione del periodo di investimento. Oltre all’avvio del Fondo SEI con Intesa Sanpaolo Innovation Center, abbiamo in programma la preparazione di un nuovo Fondo Neva di maggiori dimensioni che vareremo nel 2024, che potrà beneficiare delle nostre crescenti relazioni a livello internazionale con fondi, investitori istituzionali e mondo della ricerca. Per rispondere al meglio alle esigenze di investitori e partner sempre più numerosi, amplieremo il nostro team, attraendo nuovi talenti anche dall’estero, e ci impegneremo a diffondere la cultura del Venture Capital in Italia, per dare nuovo impulso alla crescita del Paese”. Nel frattempo la società ha anche finalizzato tramite il proprio Fondo Neva First un investimento in Tr1X, società biotech statunitense che studia e sviluppa cure per malattie autoimmuni e infiammatorie attraverso l’ingegnerizzazione di cellule T. Grazie alle risorse provenienti dal round di raccolta a cui hanno partecipato Neva Sgr e altri venture capitalist internazionali, Tr1X inizierà il processo di approvazione di nuovi farmaci presso la US Food & Drug Administration, con l’obiettivo di poter somministrare la prima dose sperimentale clinica nel 2023. Molte malattie del sistema immunitario, infatti, necessitano di terapie con farmaci immunosoppressori che, oltre ad avere effetti nocivi, hanno un’efficacia limitata.

La regolazione fisiologica del sistema immunitario dipende da diverse popolazioni di cellule regolatorie, tra cui le T regolatorie di tipo 1 (Tr1). Le Tr1 sono presenti nel sangue e sono fondamentali per mantenere in equilibrio il sistema immunitario, ma sono difficili da isolare e da produrre come farmaco. Tr1X ha brevettato e sta mettendo a punto un sistema per generare le cellule Tr1 usando metodi all’avanguardia dell’ingegneria genetica. “Tr1X - ha affermato l’Ad nonché Direttore generale di Neva Sgr - è l’esempio di come i ricercatori italiani, grazie alla loro preparazione, possono contribuire a rivoluzionare l’industria farmaceutica e a cambiare in meglio il futuro delle nostre vite. Siamo orgogliosi di partecipare a questa grande sfida, insieme a investitori internazionali leader nella Life Science e di avere Tr1X tra le società del nostro portfolio. Da agosto 2020 abbiamo investito in 26 società altamente innovative. Continueremo a puntare sulla Life Science, uno dei settori in cui il nostro Paese eccelle a livello globale”. L’obiettivo è sviluppare un singolo trattamento in grado di debellare le malattie autoimmuni e infiammatorie, ristabilendo l’equilibrio fisiologico del sistema immunitario dei pazienti. Tr1X basa la propria attività su oltre vent’anni di successi nella ricerca sulle cellule regolatorie da parte della fondatrice, la Professoressa Maria Grazia Roncarolo, una delle massime esperte mondiali di terapia cellulare e genica, la quale si è detta entusiasta “per la presenza di un venture capital italiano in Tr1x”.

La Professoressa Roncarolo, riconosciuta a livello mondiale per la sua leadership nel tradurre le scoperte scientifiche sulle malattie immuno-mediate e sulla medicina rigenerativa in nuove terapie per i pazienti, inclusa la prima terapia genica ex vivo al mondo, ha ribadito infine lo scopo di Tr1x, che è quello di “sviluppare nuove terapie avanzate per pazienti con gravi malattie autoimmuni ed infiammatorie”. In tutto questo, ha sottolineato Roncarolo, “Neva Sgr condivide la nostra visione e la grande ambizione di creare una nuova frontiera della medicina usando tecnologie all’avanguardia dell’ingegneria genetica per curare malattie precedentemente incurabili”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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