Usa 2020: nell'ultimo dibattito Trump e Biden abbassano i toni
- di: Brian Green
È stato meno cruento del precedente il duello - secondo ed ultimo - tra Donald Trump e Joe Biden, svoltosi a Nashville, in Tennessee, quando ormai mancano meno di due settimane al voto. Il 3 novembre è ormai vicinissimo e i due contendenti si sono trovati a riproporre i loro cavalli di battaglia, seguendo un copione forse scontato, visto che gli argomenti-cardine della parte comunicativa delle rispettive campagne elettorali sono rimasti sostanzialmente eguali, con Trump ad incensarsi per ogni suo atto da presidente (negando persino l'evidenza di alcuni suoi rovesci) e con Biden ha illustrare come sarà l'America se arriverà alla Casa Bianca.
Il dibattito, moderato dalla giornalista Kristen Welker di Nbc News, è stato meno teso di quello che l'ha preceduto e forse in questi ha molto giocato il fatto che, a differenza del primo, in questo, quando uno dei aveva la parola, il microfono del suo avversario è stato silenziato. In questo modo non s'è assistito allo sconcertante spettacolo di voci che si sovrappongono e urli per farsi sentire, come nel primo confronto televisivo.
Una misura che, a detta degli osservatori, ha frenato soprattutto l'aggressività di Trump, che nel primo dibattito ha sfiorato la maleducazione, interrompendo frequentemente Biden.
Il candidato democratico ha cercato di avere come interlocutore il telespettatore-elettore ed a lui si è rivolto sottolineando le differenze con Trump e quindi accreditandosi come un presidente migliore dell'attuale: ''Sai chi sono io, sai chi è lui. Conosci il suo carattere, conosci il mio carattere. Conosci la nostra reputazione di onore e verità''.
E Trump ha replicato accusandolo di non avere fatto nulla negli otto anni da vicepresidente: ''Mi sono candidato per colpa tua, per Barack Obama. Se avessi pensato che stavi facendo un buon lavoro, non mi sarei mai candidato alla presidenza''. Lo scambio di accuse reciproche non ha sorpreso, visto i toni accesi che Trump ha voluto imporre alla sua campagna elettorale, nel corso della quale ha avuto accenti violentissimi contro Biden e la sua vice, Kamala Harris, accusati d'ogni nefandezza.
Il presidente - cercando di ritorcere sui democratici le accuse mosse all'Amministrazione per la gestione dei casi di violenza della polizia contro persone di colore - ha ripetutamente incensato la propria azione nei confronti della comunità nera, paragonando il suo impatto sulla nazione a quello di Abraham Lincoln: ''Nessuno ha fatto di più per la comunità nera di me, tranne Abraham Lincoln nessuno ha fatto quello che ho fatto io''.
"Sono la persona meno razzista in questa stanza" - ha detto ancora, guardando la moderatrice, che è di colore e che Trump ha definito semplicemente ''un disastro'', per le sue presunte simpatie per la sinistra - "Non riesco nemmeno a vedere chi c'è tra il pubblico perché è buio, ma non importa. Sono la persona meno razzista in questa stanza''.
La gestione della pandemia - che negli Stati Uniti ha già fatto più di 220 mila morti - è stato uno degli argomenti più importanti del dibattito e, sin dall'inizio, è apparsa chiara la differenza d'approccio dei candidati. Joe Biden, entrando nella sala, si è sfilato la mascherina che portava; Trump ha fatto il suo ingresso a viso scoperto.
E qui le parole di Trump hanno creato perplessità nell'uditorio (e, presumibilmente, anche nei telespettatori) quando si è vantato di come ha gestito la pandemia e ''rivelando'' (senza fornire nomi e circostanze) di aver ricevuto congratulazioni da diversi leader di altri Paesi per come ha contrastato il Covid-19, di cui ha addossato ogni responsabilità alla Cina. Biden, in questo segmento del dibattito, ha puntato sulla gestione di Trump della pandemia, accusandolo di avere trascurato le raccomandazioni degli scienziati.
''Chi è responsabile di così tante morti - ha detto Biden - non dovrebbe rimanere presidente degli Stati Uniti d'America. Metterò fine a tutto questo''. E al timore di Biden che l'America è nell'imminenza di ''entrare in un inverno buio'' in assenza di una chiara strategia del presidente, Trump ha replicato sostenendo che ''stiamo aprendo il Paese'' e che, comunque, il virus ''è in fase di estinzione''. Una affermazione che non può trovare giustificazione se si guarda all'aumento dei contagi e del numero dei decessi. ''Stiamo imparando a convivere con il coronavirus'', ha assicurato Trump che ancora una volta ha affermato di essere immune. "Non abbiamo imparato a vivere con il virus, abbiamo imparato a morirci" ha a questo punto chiosato Biden.
Quando ha voluto aggredire frontalmente Biden, Trump ha tirato fuori l'artiglieria pesante, attaccando il suo avversario con parole ed argomenti violenti, pur senza fornire alcuna prova: ''Hai ricevuto molti soldi dalla Russia. Ti hanno pagato un sacco di soldi. E probabilmente lo fanno ancora''.
''Non ho mai ricevuto un centesimo da una fonte straniera in vita mia'', ha risposto Biden, che ha replicato citando un recente articolo del New York Times che ha rivelato l'esistenza di un conto bancario di Donald Trump in Cina e ricordando che il presidente non ha mai reso pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi, rompendo così con una consolidata tradizione.