Usa: multa da cinque milioni per la chiesa mormone, ha nascosto la consistenza del suo patrimonio

- di: Redazione
 
Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. La frase, riportata da tre dei quattro vangeli, è attribuita a Gesù Cristo che la pronunciò per sottolineare che ogni uomo deve osservare delle regole, basate sul rispetto. Quindi celebrare Dio, ma non ignorare quel che accade sulla Terra. Forse, da oggi, la potentissima chiesa mormone americana dovrà ripensare a questa frase perché, pensando troppo al Regno dei Cieli, ha dimenticato la sua dimensione terrena, quella che, tra l'altro, impone di pagare le tasse, come la maggioranza delle persone.

Usa: multa da cinque milioni per la chiesa mormone

Ma evidentemente non la pensano così la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (questa la definizione ufficiale) e il suo potente braccio finanziario di investimento che sono stati multati di cinque milioni di dollari per aver utilizzato società di comodo per oscurare le dimensioni reali del sostanzioso portafoglio sotto il controllo della chiesa. Una multa che arriva dalla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, l'organismo di controllo delle operazioni di borsa.

Secondo la totalità delle fonti, la chiesa mormone vanta miliardi di dollari di investimenti in azioni, obbligazioni, proprietà immobiliari e fondiarie. Gran parte del suo portafoglio è controllato da Ensign Peak Advisers, un gestore di investimenti senza scopo di lucro supervisionato da leader ecclesiastici. La multa sarà pagata dalla Chiesa (un milione) e da Ensign Peak (per la restante parte). Secondo la Sec, Ensing Peak non ha in sostanza fornito le informazioni, richieste in base alla normativa vigente e, per un periodo di 22 anni, ha violato le regole dell'agenzia e il Securities Exchange Act non presentando documenti richiesti che rivelassero il valore dei suoi beni.

Invece, sostiene la Securities and Exchage Commission, Ensign Peak ha depositato i moduli attraverso 13 società di comodo, riservandosi il potere decisionale.
"La Chiesa era preoccupata che la divulgazione del suo portafoglio, che nel 2018 è cresciuto fino a circa 32 miliardi di dollari, avrebbe portato a conseguenze negative", ha affermato la SEC.
Il punto su cui l'authority ha svolto accertamenti è quello relativo al fatto che la legge fiscale statunitense esonera in gran parte i gruppi religiosi dal pagamento delle tasse. Peraltro, Ensign Peak è registrato come organizzazione di supporto e ausiliario integrato della chiesa.
L'indagine sembra avere preso le mosse nel 2019 quando un ''informatore'' svelò che la chiesa mormone (che ha sede nello Stato dello Utah e conta ufficialmente quasi 17 milioni di fedeli, incoraggiati a versare il 10% delle loro entrate) aveva accumulato fondi per quasi 100 miliardi di dollari, invece di indirizzarli verso cause di beneficenza.
All'inizio di questo mese, l'informatore del 2019, un ex gestore degli investimenti di Ensign Peak di nome David Nielsen, ha presentato un memorandum di 90 pagine al Comitato finanziario del Senato degli Stati Uniti chiedendo la supervisione delle finanze della chiesa.

In una dichiarazione, i funzionari della chiesa hanno affermato che durante il periodo di tempo indagato, nessuna delle loro partecipazioni era stata non dichiarata e tutte erano state divulgate attraverso le società separate.
"Affermiamo il nostro impegno a rispettare la legge, ci rammarichiamo degli errori commessi e ora consideriamo chiusa la questione", hanno affermato.
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