Usa: a livello record il debito delle carte di credito

- di: Redazione
 
Il debito delle carte di credito, negli Stati Uniti, è salito a un livello record nel terzo trimestre del 2023, aumentando di quasi il 5% rispetto al precedente e lasciando una quota crescente di mutuatari in ritardo nei pagamenti. Lo afferma un rapporto della Federal Reserve, commentando il quale alcuni economisti hanno commentato che le difficoltà finanziarie sono ricadute principalmente sulle persone a basso reddito, schiacciate tra prezzi elevati e tassi di interesse alti, che hanno preso in prestito denaro per coprire le crescenti spese.

Usa: a livello record il debito delle carte di credito

Il rapporto della Fed costituisce l’ultima indicazione che alcuni consumatori hanno esaurito i risparmi accumulati durante la pandemia come mezzo per resistere ai prezzi elevati.
Il patrimonio netto medio delle famiglie statunitensi è salito alle stelle di quasi il 40% tra il 2019 e il 2022, un tasso più che doppio rispetto al precedente record raggiunto all’inizio degli anni 2000, rilevato lo scorso anno dalla Federal Reserve.

Il debito delle carte di credito statunitensi è diminuito brevemente durante la pandemia, ma è aumentato dal 2022
L’impennata ha tuttavia coinciso con un rapido aumento dei prezzi, poiché l’inflazione ha raggiunto il picco la scorsa estate. A sua volta, il tasso di risparmio medio delle famiglie statunitensi è crollato dal 2022, ha dichiarato la Fed il mese scorso.

Insomma, le persone devono affrontare questa situazione in qualche modo: dopo aver speso i risparmi per acquistare gli elementi essenziali, devono trovare fonti di denaro da prendere in prestito.
I consumatori statunitensi, che rappresentano quasi i tre quarti dell’attività economica statunitense, hanno guidato la crescita economica vertiginosa negli ultimi mesi. I dati pubblicati questa settimana suggeriscono che la spesa dei consumatori è stata alimentata in parte dal debito.

L’impennata del debito delle carte di credito indica anche che l’elevata inflazione ha imposto gravi difficoltà ad alcune persone a basso reddito. Tanto che i tassi di insolvenza complessivi su una serie di prestiti al consumo – tra cui carte di credito, prestiti automobilistici e studenti – sono aumentati fino al 3% in un periodo di tre mesi terminato a settembre, come ha mostrato il rapporto della Fed.
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