Usa: altre società cinesi aggiunte alla 'black list', collaborano con Esercito

- di: Brian Green
 
L'amministrazione Biden sta esercitando una sempre maggiore pressione sulle società cinesi che, a suo dire, minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il Dipartimento del Commercio degli Usa ha, infatti, aggiunto una dozzina di aziende cinesi alla sua ''black list'' commerciale, affermando che alcune aziende hanno sostenuto, con la loro attività, la modernizzazione dell'Esercito cinese. Funzionari dell'Amministrazione statunitense hanno definito la mossa come parte di uno sforzo soprattutto per impedire che le tecnologie statunitensi emergenti vengano utilizzate per gli sforzi di calcolo quantistico che sosterrebbero le forze armate cinesi, tra l'altro contro i sottomarini.

Usa: nuove società cinesi entrano nella lista nera

Il Dipartimento del Commercio ha anche citato le preoccupazioni sulla "capacità della Cina di violare la crittografia'' o di svilupparne una crittografia ''indistruttibile". Le stesse fonti hanno aggiunto che, della lista, fanno ora parte anche diverse ''entità'' cinesi e pakistane, sospettate di avere contribuito alle attività nucleari del Pakistan o al programma di missili balistici.

Le tensioni tra Usa e Cina che si sono intensificate sotto l'ex presidente Donald Trump hanno continuato a essere molto tese anche con la presidenza di Joe Biden. Nonostante il recente primo vertice virtuale con il presidente Xi Jinping e la collaborazione sulla crisi climatica e le riserve petrolifere , la sua amministrazione finora ha fatto ben poco per ridurre la pressione su Pechino. Ad aprile, l'amministrazione Biden ha aggiunto sette aziende cinesi, con accertati legami con l'esercito di Pechino, all'elenco di quelle con le quali le società statunitensi non possono avere rapporti. All'epoca, il Dipartimento del Commercio ha affermato che quelle società operavano nel campo del ''supercalcolo'', hanno aiutato il governo cinese a modernizzare le sue forze armate o hanno lavorato su programmi di armi di distruzione di massa.

Il ministero degli Esteri cinese ha affermato che "prenderà tutte le misure necessarie per salvaguardare risolutamente i legittimi diritti e interessi delle aziende cinesi". In particolare, il portavoce del ministero, Zhao Lijian, ha tra l'altro accusato gli Stati Uniti di avere "abusato del potere statale" per colpire le imprese cinesi. Tra i nuovi 27 soggetti (tra aziende e singoli individui stranieri) colpiti dalla misura ne ce sono anche che operano in Giappone e a Singapore.

"Il commercio e il commercio globali dovrebbero sostenere la pace, la prosperità e posti di lavoro ben retribuiti, non i rischi per la sicurezza nazionale", ha affermato in una nota il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina M. Raimondo.
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