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Accordo sindacati-Unicredit: 1.000 uscite volontarie, 500 nuove assunzioni e 600 dipendenti in formazione

- di: Barbara Leone
 
Accordo sindacati-Unicredit: 1.000 uscite volontarie, 500 nuove assunzioni e 600 dipendenti in formazione
È un accordo cruciale quello firmato questa notte tra i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con Unicredit. L’intesa, che riguarda ricambio generazionale, occupazione e formazione, rappresenta un passo significativo per l’intero settore bancario e si pone come un esempio di gestione equilibrata dei processi di trasformazione in atto. Ad annunciarlo, un comunicato la Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi). Uno degli aspetti più rilevanti dell’accordo è la riduzione delle procedure di efficientamento del personale, inizialmente previste per 1.600 unità, che sono state ridimensionate a 1.000, con un calo del 38% rispetto all’inizio delle trattative. Questo risultato è stato possibile grazie all’inserimento di 600 lavoratori in percorsi di formazione finanziata attraverso l'Fba (Fondo Banche Assicurazioni), gestiti dalla Academy interna del gruppo.

Accordo sindacati-Unicredit: 1.000 uscite volontarie, 500 nuove assunzioni e 600 dipendenti in formazione

Di questi lavoratori, ben 200 saranno ricollocati entro il 2025 nelle filiali, contribuendo al rafforzamento dell’organico e migliorando la qualità del servizio. L'accordo prevede 1.000 uscite volontarie e incentivate, di cui circa 270 legate a un precedente accordo, a fronte delle quali sono state concordate 500 nuove assunzioni, insieme a 250 assunzioni legate al turnover naturale del personale. L'integrazione di queste nuove risorse, insieme ai percorsi di riqualificazione e formazione del personale esistente, rappresenta una risposta concreta alle sfide poste dalla trasformazione digitale del settore bancario e dall’evoluzione dei modelli di business.

“Riteniamo pertanto raggiunto l’obiettivo per un soddisfacente equilibrio tra ricambio generazionale e bilanciamento occupazionale”, si legge nel comunicato, sottolineando come l’accordo sia volto a garantire la stabilità del gruppo e a preparare i dipendenti alle sfide future. Un altro aspetto centrale è stato l’aumento delle giornate di smart learning, che passano da 5 a 7, potenziando ulteriormente il ruolo della formazione continua. Oltre ai risultati ottenuti in termini occupazionali, l’accordo segna importanti traguardi in ambito economico, di welfare e nella conciliazione tra vita privata e lavoro. Tra le novità principali c’è l’aumento del buono pasto a 8 euro, con una prima tranche di 0,50 euro a marzo 2025 e una seconda tranche a gennaio 2026. La polizza sanitaria sarà rinnovata per il biennio 2026-2027 alle stesse condizioni economiche del precedente accordo, pari a 1.200 euro pro capite annui. Inoltre, viene confermata la polizza TCM per i mutui, garantita per un ulteriore biennio. Un altro punto saliente è l’impegno assunto di definire, entro il 28 febbraio 2025, un piano di valorizzazione del capitale umano (VAP), che terrà conto del contributo dei lavoratori e dei risultati economici ottenuti dal gruppo nel corso del 2024. Sul fronte della conciliazione vita-lavoro, è stato riconosciuto un ulteriore permesso retribuito di 3 giorni per l’assistenza ai familiari in difficoltà.

Stefano Cefaloni, coordinatore della Fabi nel gruppo Unicredit, ha commentato positivamente l’accordo, sottolineando come rappresenti un successo sia per i lavoratori che per l’azienda: “Riteniamo che l'accordo raggiunto costituisca un importante risultato per la centralità strategica della formazione, elemento che consente la piena occupabilità e sterilizza l'insorgere di potenziali nuovi esuberi. In tema di buona e nuova occupazione, quanto raggiunto conferma ancora una volta il ruolo del sindacato nel garantire il ricambio generazionale e il bilanciamento degli organici nelle varie funzioni del gruppo”. Cefaloni ha poi aggiunto: “Aver significativamente migliorato l’impianto delle polizze sanitaria e TCM, l’aumento del buono pasto a 8 euro, più giornate di formazione da casa per i lavoratori della rete e l’ottenimento di nuovi permessi retribuiti per la genitorialità e una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle ferie sono risultati tangibili. In questo accordo, il confronto, a volte anche fortemente dialettico, con Ilaria Dalla Riva e Silvio Lops è stato sempre improntato al reciproco rispetto delle posizioni di ognuna delle parti e ha contribuito all’esito positivo del negoziato”.

Un’intesa, quella tra i sindacati e Unicredit, che si pone dunque come un modello virtuoso di collaborazione tra le parti sociali, e rappresenta un’importante tappa nel processo di trasformazione del settore bancario, con particolare attenzione alla formazione continua e alla creazione di nuove opportunità occupazionali.

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