• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia

La crisi ucraina mette a rischio l'industria ittica mondiale

- di: Redazione
 
La crisi ucraina mette a rischio l'industria ittica mondiale
La crisi in Ucraina, che, al momento, vede lontana una soluzione, potrebbe fare un'altra vittima illustre, nell'ambito dell'economia globale: l'industria ittica mondiale, che si sta preparando a fronteggiare aumenti dei prezzi, interruzioni dell'approvvigionamento e potenziali perdite di posti di lavoro. Anche perché eventuali ulteriori sanzioni economiche contro la Russia renderebbero l'orizzonte ancora più incerto.

L'industria ittica soffre per il conflitto in Ucraina

Gli Stati Uniti, nel loro pacchetto di misure per ''punire'' la Russia, hanno infatti incluso il divieto di importazione di frutti di mare, alcol e diamanti, togliendole anche lo ''status di nazione più favorita''. Una strada che stanno percorrendo anche altri Paesi.
Secondo un rapporto dell'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione e agricoltura, la Russia è uno dei maggiori produttori mondiali di frutti di mare e il quinto produttore di pesce catturato in natura.
Uno dei settori dell'export ittico russo che potrebbe dimostrarsi a fortissimo rischio è quello del merluzzo, di cui gli Stati Uniti sono un forte importatore. Basti considerare che dal primo gennaio del 2020 al 31 gennaio del 2022, la Russia ha esportato negli Stati Uniti oltre 12,7 milioni di chilogrammi di merluzzo.

Quando gli effetti dello stop saranno tangibili, se gli amanti americani del merluzzo (soprattutto del fish and chips) dovranno centellinare - per via del costo - il loro piatto preferito, gli esportatori russi subiranno danni economici elevatissimi.
L'Unione Europea e il Regno Unito sono entrambi profondamente dipendenti dai frutti di mare russi. Come si stanno rendendo conto i giapponesi, che vedono i prezzi dei frutti di mare crescendo velocemente, anche perché si stanno limitando le importazioni dalla Russia.

Aumenti in vista anche nel Regno Unito, dove il fish and chips fa parte della cultura del Paese. Le prospettive non sono esaltanti: i commercianti britannici, già alle prese con gli aumenti dei costi conseguenza di quelle energetici e, più in generali, di quelli dei generi alimentari, potrebbero essere costretti a consistenti aumenti dei prezzi, che ricadrebbero sui consumatori.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 108 record
Pagina
1
24/12/2025
Consumi guardinghi, mercati euforici: il doppio volto di fine 2025
Famiglie caute tra inflazione ancora percepita e risparmio elevato, mentre le Borse chiudo...
24/12/2025
Intesa Sanpaolo, patto welfare: bonus bimbi e ticket da 10 euro
Intesa Sanpaolo e sindacati firmano la prima parte del contratto di secondo livello 2026-2...
24/12/2025
Campari, Garavoglia riprende le azioni: pace col Fisco, non col pm
Lagfin riottiene il pieno controllo delle azioni Campari dopo il dissequestro legato all’e...
24/12/2025
Mps-Mediobanca, il piano in cantiere: cosa cambia davvero
Integrazione Mps-Mediobanca: cantieri operativi, BCE, delisting, Widiba, Compass e sindaca...
24/12/2025
Ferrero accelera in Italia: 1,85 miliardi e cambio al vertice
Ferrero chiude l’esercizio al 31 agosto 2025 con ricavi in crescita, utile oltre 200 mln e...
24/12/2025
Extra Ue, avanzo a 6,9 miliardi: import giù, export in stallo
Istat: a novembre 2025 import extra-Ue in forte calo ed export fermo. Il saldo commerciale...
Trovati 108 record
Pagina
1
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia