La guerra in Ucraina deprime l'industria edilizia in Germania

- di: Redazione
 
Tra le vittime economiche prossime venture, a causa della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, c'è anche un settore cardine della Germania, l'industria edile, assediata dalla carenza dei materiali, ma soprattutto dal lievitare incontrollato dei prezzi. Questa situazione avrà dei contraccolpi fortemente negativi per i programmi del governo centrale in materia di costruzione di case di edilizia agevolata e anche per i trasporti.

Germania: l'industria edilizia soffre gli effetti del conflitto in Ucraina

Una crisi che si è aggravata nel corso delle due ultime settimane, rendendo necessarie misure per contenerne gli effetti, come il ricorso ad ammortizzatori sociali, se nuove articolazioni del lavoro non dovessero bastare,
Il segmento dell'industria edilizia maggiormente esposto alla crisi è quello che prevedeva la costruzione di migliaia di alloggi a prezzi quasi calmierati, un piano che ora si allontana, almeno negli obiettivi che sono stati sbandierati dai politici negli ultimi tempi come parte importante dei loro programmi.
L'allarme è stato lanciato, in particolare, dalle società immobiliari della Germania settentrionale, macro-area più interessata ai programmi di edilizia agevolata. Gli aumenti dei materiali ormai si toccano con mano, così come quelli per i lavori di falegnameria, i cui prezzi sono cresciuti di un terzo nel giro di pochissimo tempo.

Sembra non esserci un materiale che abbia risentito più di altri degli aumenti che si registrano un po' per tutti. Persino il parquet è diventato un materiale molto caro, così come l'acciaio strutturale, di cui sono produttori proprio i tre Paesi interessati, più o meno direttamente, al conflitto: Ucraina, Russia e Bielorussia e Ucraina.
La crisi sta avendo conseguenze anche sul mercato del lavoro.

Può sembrare un paradosso, ma l'industria edile tedesca che oggi cerca di garantire, nonostante la crisi, il posto alle sue maestranze è la stessa che, appena un paio di mesi fa, era alla ricerca disperata di lavoratori. La prospettiva più probabile è quella della riduzione degli orari di lavoro, pur di mantenere inalterati i livelli dell'occupazione.
Secondo alcuni rappresentanti del settore dei costruttori, occorre che i clienti - che nella maggior parte dei casi sono enti pubblici, soprattutto Comuni - accettino di revisionare i prezzi, tenendo conto della situazione, rinegoziandoli alla luce dei costi maggiorati dei materiali.
Al momento, però, questa è solo una ipotesi.
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