Ucraina: ancora in aumento il greggio, dopo l'embargo di Biden all'energia russa

- di: Brian Green
 
I prezzi del greggio sono aumentati anche oggi, deprimendo i mercati asiatici e con gli investitori che valutano l'impatto dell'aggravarsi del conflitto in Ucraina e della risposta americana, con l'embargo sul petrolio russo.
Il prezzo di un barile di greggio, già in salita a gennaio, a causa dei timori sull'offerta e delle aspettative di un rafforzamento della ripresa economica globale, è salito vertiginosamente da quando la Russia ha invaso l'Ucraina. Il petrolio ora costa circa il doppio rispetto all'inizio di dicembre basso. Ma c'è il timore che i prezzi del carburante possano continuare a salire negli Stati Uniti, frenando la crescita economica, dopo che il presidente Joe Biden ha imposto un divieto immediato alle importazioni russe di petrolio, come rappresaglia per l'invasione, tra il forte sostegno degli elettori e dei parlamentari americani. Anche la Gran Bretagna ha annunciato che abbandonerà gradualmente le importazioni di petrolio e prodotti petroliferi russi entro la fine del 2022.

Cresce ancora il prezzo del greggio dopo l'embargo di Joe Biden all'energia dalla Russia

Mosse che ha spinto alcuni analisti a muovere perplessità, come quelle che decidere delle sanzioni, senza prima sviluppare un approvvigionamento alternativo, rischia di aumentare notevolmente il prezzo del greggio Brent.
Il benchmark globale Brent è stato scambiato l'ultima volta a 131,39 dollari al barile, in rialzo del 2,66% nella giornata, ma ancora lontano dal picco di 139,13 dollari toccato lunedì. Il greggio US West Texas Intermediate è aumentato del 2,19% a 126,41 dollari al barile.

Nei mercati azionari, l'indice MSCI delle azioni dell'area Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso dello 0,26%, poiché un'inversione delle azioni cinesi ha cancellato i guadagni precedenti.
L'indice blue-chip cinese CSI300 è sceso dell'1,27%, sia per i dati sull'inflazione che per il numero crescente di casi di coronavirus. A Hong Kong, dove le infezioni da Covid-19 hanno raggiunto livelli record, l'Hang Seng è sceso di oltre il 2%.

Ma le perdite regionali più ampie sono state tenute sotto controllo da guadagni altrove, con l'ASX 200in aumento dello 0,85%. A Tokyo il Nikkei è salito dello 0,3%.
Le oscillazioni del prezzo delle azioni in Asia sono seguite un altro giorno in rosso a Wall Street, dove il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,56%, l'S&P 500 ha perso lo 0,72% e il Nasdaq Composite è sceso dello 0,28%.

I rendimenti dei Treasury statunitensi sono scesi, con le note di riferimento a 10 anni che hanno reso l'ultima volta l'1,8507%, in calo dall'1,871% di martedì. L'ultima nota a 2 anni ha fruttato l'1,6008%, in calo dall'1,629%. Il prezzo dell'oro si è stabilizzato dello 0,14% a 2.055,31 dollari l'oncia.
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