Che futuro per il turismo in Italia e nel mondo? L'analisi a cura di Euler Hermes

- di: Redazione
 
In queste ore il settore del turismo italiano ha avuto un rifornimento di ottimismo grazie alle parole di Mario Draghi, che ha di fatto annunciato la riapertura dell'Italia ai turisti dalla metà di maggio e tramite l'utilizzo del "pass" per i viaggi. Ma quale sarà il futuro della filiera, sia nel nostro paese che nel resto del mondo?

È a questa domanda che ha provato a rispondere Euler Hermes, società leader mondiale nell'assicurazione crediti che fa parte del gruppo Allianz: con uno studio appena pubblicato, si è cercato di capire quale sarà il ritmo della ripresa mettendo sotto la lente di ingrandimento due punti fondamentali, il tempo per il raggiungimento della cosiddetta "immunità di gregge" e la capacità di trarre beneficio da crisi economiche passate.

Al momento Stati Uniti e Gran Bretagna sono più avanti dell'Unione europea sul primo punto, con la possibilità di raggiungere l'immunità entro la fine del primo semestre dell'anno in corso, mentre l'Unione punta al secondo (Giappone invece proiettato verso i primi 6 mesi del 2022). Più lenti Cina e Sudafrica, molto più indietro Sud America e India
Per quanto riguarda il modo in cui il comparto turistico si è ripreso dopo le ultime due crisi economiche (2001 e 2009), il tempo necessario è sempre stato di due o tre anni dall'inizio dello shock: per questo motivo servirà attendere almeno il 2022 prima di un inizio di ripresa.

Quali sono quindi le previsioni? L'Europa potrebbe vedere una risalita nel turismo prima di Usa e Asia, con circa 771 milioni di arrivi previsti nel 2024 (più di 3 volte rispetto al minimo toccato nel 2020): lo studio stima che il ritorno alla normale attività turistica avverrà in almeno due anni, con un sondaggio fatto fra i professionisti da parte dell'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite che conferma tali dati.
La stragrande maggioranza si attende un ritorno ai livelli prepandemici dopo il 2023.

In più sarà fondamentale che i paesi si accordino su un allentamento sincronizzato delle restrizioni e se i pass vaccinali saranno introdotti nello stesso periodo, l'intero settore ripartirebbe più rapidamente. Sarà però fondamentale l'efficacia dei vaccini anti-Covid nel prevenire la trasmissione e l'attuazione di politiche di sicurezza. I paesi europei avranno il vantaggio di poter condividere il medesimo sistema su un pool di informazioni univoco.

Luca Burrafato, Responsabile Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa per Euler Hermes (nella foto) ha commentato: "La crisi ha investito il settore del terziario che in Italia vale due terzi del totale delle aziende attive, con turismo e ristorazione che hanno pagato il prezzo maggiore specie nelle città d'arte. Serve ora ripartire con un piano che tuteli le imprese sia come garanzia di liquidità che con azioni che alleggeriscano il peso fiscale per programmare un rilancio a lungo termine. Il turismo di prossimità non basterà, serve puntare al ritorno dei flussi esteri concentrandosi sull'ammodernamento di infrastrutture e su investimenti sulla mobilità interna".

Il report e il comunicato ufficiale sono consultabili qui e qui.
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