Turismo, viaggio d'autunno: Venezia, Bologna e Mantova eccellenze d'arte e di ospitalità

- di: Nathalie Anne Dodd
 
Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo (Vincent van Gogh).
L’autunno è arrivato e a piccoli passi si sta insinuando nelle nostre giornate, accorciandole e regalandoci le prime piogge e tramonti dai colori intensi. Complice il clima ancora mite ci si attarda nei caffè e nelle piazze, per il piacere di continuare a coltivare la socialità dopo i mesi di lockdown. E rilanciare il turismo.

Turismo: Venezia, Bologna e Mantova eccellenze italiane

I colori dei fiori lasciano posto alle sfumature accese delle foglie, in un’intimità struggente che rivela la saggezza della natura, ed è il momento giusto per pianificare weekend fuori porta, fughe romantiche o escursioni con gli amici.
Le città d’arte italiane si apprestano ad accogliere nuovi turisti, grazie alle numerose iniziative che ambiscono a riportare la normalità nel settore della cultura; ne abbiamo scelte tre particolarmente significative proponendo per ognuna un’esperienza artistica di particolare rilievo e una struttura ricettiva d’eccellenza: Venezia, Bologna, Mantova, nella loro diversità condividono l’amore per l’arte, la cultura e lo spirito di accoglienza, adattandosi con flessibilità alle diverse esigenze. Siete pronti per partire?

VENEZIA – I 1600 anni della Serenissima e l’ospitalità d’altri tempi di The Gritti Palace

Solenne e leggiadra, antica e contemporanea, Venezia è da sempre simbolo di arte, incontro e scambio culturale fra i popoli, cullando sull’acqua palazzi maestosi e quartieri ricchi di fascino.
La Serenissima compie 1600 anni e nell’anniversario dalla sua fondazione ha dato il via a festeggiamenti che dureranno un anno, con eventi e progetti promossi da enti e istituzioni locali. Grazie al comitato #Venezia1600 saranno coinvolte città italiane e straniere che hanno voluto dare il loro contributo alla città patrimonio dell’UNESCO, con un calendario di oltre 235 eventi che raccontano la storia e l’evoluzione di un’icona mondiale, e che dopo i mesi di isolamento forzato si avvia a una ripresa nel segno dell’ottimismo e della creatività.
Tra i tanti appuntamenti, merita una particolare attenzione la mostra Hypervenezia a Palazzo Grassi, in corso fino al 9 gennaio 2022, che presenta al pubblico il progetto “Venice Urban Photo Project”, ideato e realizzato da Mario Peliti. Dal 2006, Peliti ha intrapreso un’opera di mappatura fotografica della città, raccogliendone il più ampio e organico archivio di immagini mai realizzato e restituendo una rappresentazione inedita di Venezia, silenziosa ed enigmatica, dove la luce pervade tutto. Ne è nato un archivio fotografico di oltre 12.000 scatti in bianco e nero, realizzati a parità di condizione luminosa, senza ombre portate e in assenza di persone.

Mario Peliti ci invita a riflettere sul futuro della città, stimolandoci a scoprirne gli aspetti meno consueti, ma anche a ipotizzare un futuro più attento alla sua identità, con un occhio di riguardo alla conservazione dei beni paesaggistici e architettonici, in una nuova accezione di turismo rispettoso dell’ambiente e dell’umanità.
Assecondando i ritmi lenti ma ricchi di vitalità della città lagunare, The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, si rivela in tutta la sua vocazione di polo di ospitalità d’eccellenza, secondo una visione del lusso dinamica ed esclusiva. Situato davanti alla basilica di Santa Maria della Salute – a pochi passi da Piazza San Marco e da La Fenice – l’hotel ha riaperto le porte nel maggio 2013 dopo un lungo restauro che lo ha riportato ai fasti originari, con una versione rinnovata della propria iconica eleganza.

Realizzato dalla famiglia Pisani nel 1475, a cui deve il suo stile gotico, nel 1525 il Palazzo divenne residenza privata del Doge di Venezia Andrea Gritti e nei secoli successivi accolse molte famiglie nobili e visitatori illustri, prima di essere convertito in hotel nel 1895. Nel 1947 è stato acquistato dal gruppo CIGA, entrando a far parte del brand The Luxury Collection.
Il Gritti Palace è da sempre luogo d’incontro di generazioni di viaggiatori, artisti e studiosi che ne apprezzano il lusso discreto, il servizio impareggiabile e la posizione privilegiata nel cuore della città. Grazie ai lavori di rinnovamento, le 61 camere e 21 suite sono state riportate al loro originario splendore e ravvivate da calde tonalità, con opere d’arte e mobili antichi affiancati a elementi di design locale, come i tessuti damascati di Rubelli, gli specchi Girandole realizzati a mano e i lampadari in vetro artistico di Murano.

La famosa terrazza ribattezzata Riva Lounge, che evoca gli eleganti ponti degli yacht italiani anni ‘30 in stile Art Déco, riserva un’imperdibile vista sul Canal Grande, e il raffinato Ristorante Club del Doge celebra la tradizione culinaria veneziana, offrendo un’esperienza gastronomica di altissimo livello. Ha da poco riaperto anche l’acclamata scuola di cucina Gritti Epicurean School che, dal 1975, è teatro di eventi e degustazioni.
In omaggio alla cultura internazionale, la Explorer’s Library dell’hotel mette a disposizione dei suoi ospiti un ricco patrimonio letterario, con curiosità di viaggio, oggetti d’antiquariato, libri rari e classici di scrittori famosi. E sopra il caminetto espone un meraviglioso dipinto riconducibile alla bottega di Tiziano, raffigurante il Doge Andrea Gritti.
Per una pausa in bellezza durante le giornate veneziane, ricche di emozioni quanto impegnative, la Gritti SPA propone un viaggio sensoriale con trattamenti fitoaromatici, per ripartire con energia rinnovata alla volta delle 1600 e più seduzioni della Serenissima.

Bologna – I portici, la dea Sekhmet e il Grand Hotel Majestic


“La Turrita”, “La Dotta”, “La Rossa”, “La Grassa”. Sono tanti gli appellativi per questa città ricca di storia e di fascino, ma ciò che la rende unica in Italia, e anche nel resto del mondo, è la presenza dei suoi famosi portici, circa 62 km totali, di cui 42 solo nel centro storico, e che da poco fanno parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
È nei portici che si trova l’identità più peculiare di Bologna, il suo cuore palpitante in ogni stagione, quando come in un guscio rassicurante si compie quel rito quotidiano che protegge dalla pioggia e dal solleone. Ecco il magnifico Portico dei Servi in Strada Maggiore, con l’incantevole basilica e la piazzetta antistante, e il Portico di San Luca, il più lungo (e più venerato) del mondo, che collega la città con il Colle della Guardia dove si trova il Santuario mariano. E fanno parte del Patrimonio Unesco anche alcuni portici moderni, come quello del quartiere Barca.

Grazie ai portici il centro storico confluisce naturalmente in quel nucleo centrale che è Piazza Maggiore, gioiello di proporzioni e opere architettoniche incorniciato dalla splendida Basilica di San Petronio, dai Palazzi del Podestà, di Re Enzo e d’Accursio e da Palazzo de’ Banchi, da cui parte il lungo porticato chiamato il Pavaglione.
Proprio in questa area sorge il Museo Civico Archeologico, che annovera una delle più importanti collezioni egizie d’Italia, comprendente circa 3.500 oggetti, dai rilievi della necropoli di Saqqàra ai materiali delle origini della storia egiziana fino all’epoca romana, con una sezione dedicata ad alcuni aspetti fondamentali della società faraonica, come la scrittura, il culto funerario e la magia.
Fino alla fine del 2021 il Museo ospiterà una spettacolare statua proveniente dal Museo Egizio di Torino raffigurante Sekhmet, la divinità egizia metà leonessa metà donna, simbolo di potenza devastatrice e al contempo dispensatrice di prosperità, nell’ambito del progetto espositivo Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città, a cura di Daniela Picchi. Dall’alto dei suoi 2,13 metri di altezza la statua accoglie il pubblico e lo introduce alla visita della prestigiosa collezione egizia bolognese, che comprende anche un busto di Sekhmet la cui presenza è una stimolante occasione di confronto e di ricerca scientifica.
Base ideale per visitare il centro storico bolognese è il Grand Hotel Majestic, già Baglioni, famoso per la sua accoglienza 5 stelle lusso e il suo patrimonio artistico. Situato in un palazzo storico risalente al XVIII secolo e realizzato su progetto dell’architetto Alfonso Torreggiani, nel 1912 il palazzo fu trasformato in albergo e ancora oggi offre ai suoi ospiti il piacere di un soggiorno a contatto con i famosi affreschi di Agostino, Annibale e Ludovico Carracci, fra le più alte espressioni della pittura del Cinquecento.

Opere di artisti di fama costellano anche gli altri ambienti dell’hotel, fra arredi di pregio e balconi fioriti, con vedute spettacolari sulla Piazza del Nettuno, come quella dall’Art Déco Terrace Suite, una terrazza panoramica privata dalla quale godere di uno degli scorci più belli della città.
Le camere arredate in stile classico veneziano, dai tenui colori pastello, sono impreziosite da lampadari in vetro di Murano con stanze da bagno in pregiato marmo di Carrara, mentre quelle in stile settecento francese accolgono gli ospiti fra sontuose fantasie di tessuti e pregiati parquet. Le camere Grand Deluxe offrono ampi spazi per dedicarsi al lavoro e concedersi una pausa di totale relax e le Presidential Suite sono ispirate ai più celebri artisti italiani: in una di queste ha soggiornato la compianta Lady Diana. Per chi desidera approfondire l’offerta enogastronomica della città sono organizzati tour alla scoperta degli antichi mercati medievali e degustazioni di vini dell’Enoteca Morandi.

È grazie a questo spirito di accoglienza che il Grand Hotel Majestic ha visto soggiornare nei suoi spazi grandi personaggi della musica come Giuseppe Verdi e in tempi più recenti Luciano Pavarotti, Placido Domingo e Josè Carreras, ma anche star del cinema come Sean Connery, Woody Allen e Wim Wenders.
Arte, cultura e accoglienza sono il fiore all’occhiello di Bologna, provare per credere…

Mantova – Le seduzioni di Venere e la vocazione colta di Palazzo Castiglioni

Piccola di dimensioni, ma imponente per la storia e l’arte che la permeano, Mantova è un magnifico scrigno di tesori che richiama i visitatori anche per gli importanti festival musicali e letterari. Ovunque sono conservate le tracce di una storia che vede le sue origini nell’epoca etrusca ma che in epoca comunale acquisì la connotazione di città fortificata con importanti palazzi di epoca medievale, raggiungendo il suo massimo splendore durante la signoria dei Gonzaga.
La rosa di artisti e urbanisti che hanno lasciato la loro impronta in città è eccezionale: Mantegna, Pisanello, Giulio Romano, Leon Battista Alberti, Fancelli, Leonardo da Vinci, Tiziano, l’Ariosto, il Tasso, solo per citarne alcuni. E poi il famoso letterato e diplomatico del Rinascimento italiano Baldassare Castiglioni, autore del manoscritto Il Cortegiano e amico di Raffaello, che ne dipinse un ritratto oggi esposto al Louvre accanto alla Gioconda.

Fra i più famosi palazzi della città, Palazzo Te ci conduce in un mondo popolato di creature mitologiche e di pratiche alchemiche. Costruito tra il 1525 e il 1534 su progetto di Giulio Romano per volere di Federico Gonzaga, il Palazzo fu concepito come villa di piaceri e svaghi per la sua amante Isabella Boschetti, con cui visse un amore intenso e contrastato.
Consacrato come luogo di seduzione e incanti, fino al 12 dicembre 2021 Palazzo Te accoglierà la mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, a cura di Claudia Cieri, la terza tappa del progetto espositivo Venere divina. Armonia sulla terra, esplorando le affascinanti rappresentazioni della dea lungo un arco temporale che spazia dal II secolo a. C. al Seicento, per giungere fino ai nostri giorni.
Da Lucas Cranach a Peter Paul Rubens, dalle monete romane ai Libri d’ore, da Dosso Dossi a Guercino, da Paris Bordon al Veronese, il progetto espositivo articolato in nove sezioni restituisce un’immagine mutevole della dea, che nasce dalle acque come Venere celeste, simbolo di bellezza perfetta e di amor virtuoso, e diventa emblema della rinascita della natura nelle vesti di Venere primavera. Ma è anche presenza pericolosa e ingannevole quando fa uso di pozioni e incantesimi per aiutare i suoi devoti a riconquistare l’amore perduto. La magnetica divinità viene anche messa a confronto con donne contemporanee ed eroine antiche le cui immagini sono raggruppate in camerini tematici, chiamati le Stanze delle Belle, per concludere con la sezione dedicata a Venere vincitrice, dove splendono in tutta la loro bellezza Il giudizio di Paride di Rubens e Venere, Cupido e Marte del Guercino.

Ritornando in città, merita una sosta lo splendido Palazzo Castiglioni, immerso nell’incanto di piazza Sordello, fulcro della vita artistica e sociale di Mantova. Il Palazzo trecentesco che fu all’origine dimora dei Bonacolsi, primi signori della città, ancora oggi è residenza privata dei discendenti di Baldassare Castiglioni.
Forte della sua vocazione culturale, Palazzo Castiglioni accoglie ogni anno nei suoi giardini il Festivaletteratura, un appuntamento prestigioso a cui partecipano narratori e poeti di fama internazionale, ed è sede dell’Orchestra da Camera di Mantova e del festival Trame Sonore, una manifestazione dedicata ad artisti di tutto il mondo.
Per accogliere i visitatori che si fermano in città per uno o più giorni, Palazzo Castiglioni propone luxury suite impreziosite da squisiti dettagli, tessuti di grande pregio e finestre a trifora con viste mozzafiato sui monumenti.

Gioiello nel gioiello, la Suite Deluxe situata alla sommità della Torre trecentesca reca su una parete di 8 metri di altezza un “Albero della Vita” dell’epoca, una delle testimonianze più antiche in Europa di affresco a tema non religioso. La suite, circondata da grandi finestre sui quattro lati, attraverso una scala a chiocciola consente l’accesso alla terrazza panoramica più esclusiva. Inoltre, il piano nobile, con i suoi 500 mq di ampi saloni decorati da stucchi ed affreschi, è disponibile per eventi.
Mantova vi aspetta, pronta a offrire un ventaglio di proposte culturali e di accoglienza uniche, immersa in quell’atmosfera rinascimentale che ancora oggi la rende una straordinaria “Città a forma di Palazzo”.
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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