La magia del postino tra poesia e modernità

- di: Barbara Leone
 
C’era una volta, ma neanche troppo tempo fa anche se sembrano passati secoli, un mondo dove l’attesa di una lettera o di una cartolina era un momento magico, carico di emozione e speranza. Le dita ansiose che aprivano la cassetta della posta, il fruscio della carta, il profumo di un messaggio venuto da lontano: ogni dettaglio contribuiva a creare un piccolo incantesimo quotidiano. Così com’era carico di poesia quel rituale d’attaccare in fretta e furia un francobollo con la saliva, o gli indirizzi scritti a mano con segni di penna che disegnavano parole cariche di affetto, desiderio, sogni. Rituali che univano le persone, creando un filo invisibile ma indissolubile tra chi scriveva e chi attendeva. C’era una volta, e vivaddio c’è ancora, la figura del postino, che in Italia ha sempre avuto un’aura di romanticismo e suggestioni: un simbolo di connessione tra le persone e le storie che si intrecciano nelle strade dei nostri piccoli grandi borghi. Una figura resa ancor più affascinante dalle molteplici narrazioni artistiche ad essa ispirate. Basti pensare al memorabile film di Massimo Troisi “Il postino, che proprio quest’anno celebra i suoi trent’anni, che ha saputo catturare e raccontare la bellezza e la semplicità di questo antico mestiere. Troisi, con la sua interpretazione intensa e delicata, ha dato vita a un personaggio che, con la sua bicicletta e le sue lettere, diventa un ponte tra la poesia di Pablo Neruda e il cuore di un piccolo villaggio italiano. Ma non è solo il grande schermo a rendere omaggio a questa figura così centrale nella nostra storia.

Anche la letteratura celebra il mondo dei portalettere, come nel romanzo “La portalettere” di Francesca Giannone, vincitore del Premio Bancarella 2023. La storia di Anna Allavena, la prima portalettere donna d'Italia, ci riporta alla Puglia degli anni Trenta incastonata tra gli ulivi e il sole del Sud, dove una giovane donna sfida le convenzioni del suo tempo per portare la posta ai suoi compaesani. Una storia di coraggio e determinazione, che ci ricorda quanto sia importante il lavoro di chi, con passo sicuro e cuore aperto, collega persone e storie.

Oggi, nell’era dell’e-commerce, Poste Italiane continua a essere un pilastro fondamentale del sistema di consegne in Italia. Con ben 71 milioni di pacchi consegnati nei primi tre mesi dell'anno, di cui 27 milioni affidati ai portalettere, l'azienda conferma la sua rilevanza in un contesto di crescita continua. Un esempio significativo di questa realtà è la storia di Elisa, una dei 160 portalettere della provincia di Lecco, che ogni giorno nel suo giro di consegne attraversa paesaggi incantevoli come il lago di Como e i monti circostanti. I suoi itinerari includono località come Varenna, con la sua famosa passeggiata degli innamorati, Bellano, Fiumelatte e altri piccoli comuni che offrono panorami mozzafiato. E anche oggi come un tempo, l’attesa del postino è sempre carica d’emozioni e magia. Non solo, perché soprattutto nei piccoli centri si instaura quasi un rapporto di amicizia, fatto di abitudini, calore e cordialità.

Mi occupo della linea business - racconta Elisa - e principalmente tratto pacchi, raccomandate, lettere estere. La caratteristica di queste zone - prosegue ancora Elisa - è che principalmente d’estate vengono più affollate dai turisti. Troviamo anche paesini in montagna come anche paesini della Val Varrone dove i villeggianti durante l’estate vengono nelle loro seconde case.” Il servizio di consegna di Elisa si rivela essenziale in queste aree, spesso lontane dalle comodità delle grandi città. E così una residente racconta ai microfoni del TG Poste quanto sia importante poter ricevere pacchi e lettere: “In questi paesini è molto importante, perché sennò siamo fuori dal mondo. Almeno questa (la posta ndr) arriva”. Una testimonianza, quest’ultima che sottolinea  l'importanza del servizio postale non solo per le esigenze quotidiane, ma anche come elemento di connessione sociale e di supporto per le comunità isolate. 

Insomma, i postini come Elisa non si limitano a consegnare pacchi e lettere; portano con sé un pezzo di mondo esterno, un segno di vita e di movimento anche nei luoghi più remoti. La dedizione e la passione di questi lavoratori, unite alla capacità di Poste Italiane di adattarsi alle nuove esigenze del mercato, rendono il sistema postale italiano un esempio di efficienza e umanità. Nonostante le sfide poste dall'e-commerce e dalle crescenti aspettative dei consumatori, i portalettere continuano a svolgere un ruolo insostituibile, mantenendo viva una tradizione che, come ci ricordano le storie di Troisi e Giannone, è intrinsecamente legata alla nostra cultura e al nostro modo di vivere. Perché in un mondo sempre più digitale e interconnesso, il lavoro dei portalettere rappresenta un legame tangibile e umano tra le persone, un filo che unisce storie, emozioni e luoghi, portando con sé un messaggio di speranza e continuità. Così come il postino di Troisi trovava nella poesia un modo per avvicinarsi al mondo, oggi i portalettere continuano a portare un po' di poesia nelle nostre vite, una lettera alla volta.

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