Per fronteggiare un'inflazione che corre, la Banca centrale turca ha deciso di aumentare di 2,5 punti percentuali il tasso di interesse di riferimento, che ora è al 42,5%.
Turchia: a novembre inflazione al 62%, la Banca centrale alza il tasso al 42,5%
Il Comitato di politica monetaria della banca ha deciso il settimo aumento consecutivo dei tassi di interesse per contrastare un'inflazione che a novembre ha toccato il 61,98%.
La banca, comunque, per lanciare un segnale di ottimismo, ha reso noto che i rialzi dei tassi – che hanno portato gli oneri finanziari dall’8,5% all’attuale 42,5% nel volgere di pochi mesi – potrebbero presto finire.
Nella nota che ha accompagnato la decisione, la banca ha detto che il suo comitato ''prevede di completare il ciclo di inasprimento il prima possibile. La stretta monetaria sarà mantenuta per tutto il tempo necessario a garantire una stabilità sostenuta dei prezzi”.
A maggio, dopo la sua rielezione alla presidenza della repubblica, RecepTayyip Erdogan, a lungo sostenitore di una politica di taglio dei tassi (osteggiata dalla maggioranza degli economisti) , ha nominato un nuovo team economico, di cui ha chiamato a fare parte l’ex banchiere della Merrill Lynch Mehmet Simsek, tornato come ministro delle Finanze, incarico che aveva ricoperto fino al 2018, e Hafize Gaye Erkan, ex dirigente di banca con sede negli Stati Uniti, che ha assunto la carica di governatore della banca centrale a giugno.
In precedenza, Erdogan aveva licenziato i governatori delle banche centrali che si erano opposti alle sue politiche di taglio dei tassi, che secondo gli economisti andavano contro il pensiero economico tradizionale e che avevano fatto impennare i prezzi e innescato una crisi valutaria. Al contrario, le banche centrali di tutto il mondo hanno alzato rapidamente i tassi di interesse per contrastare i picchi dei prezzi al consumo legati alla ripresa dalla pandemia di COVID-19 e poi alla guerra della Russia in Ucraina.