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Ecco quello che ha detto il Presidente Usa: bugie, prepotenza e nazionalismo cieco

- di: Bruno Coletta
 
Ecco quello che ha detto il Presidente Usa: bugie, prepotenza e nazionalismo cieco
Dichiarazioni e giustificazioni
Donald Trump (nella foto con il vicepresidente Vance) ha presentato la nuova ondata di dazi come una “missione patriottica” per riportare ricchezza e potere economico agli Stati Uniti. Durante un evento nel Giardino delle Rose della Casa Bianca trasmesso in diretta nazionale, ha dichiarato: “Questo è il giorno della liberazione. Sarà ricordato come il momento in cui abbiamo reso l’America di nuovo ricca”. Il presidente ha battezzato l’iniziativa "Liberation Day", sostenendo che gli Stati Uniti sono stati “sfruttati da decenni da governi stranieri che hanno approfittato della nostra apertura commerciale”.
Nel discorso, Trump ha attaccato direttamente l’Unione Europea, definendo le sue pratiche “una truffa colossale ai danni dei lavoratori americani” e accusando Bruxelles di aver “derubato sistematicamente” l’America con barriere non tariffarie, incentivi all’export e dumping tecnologico. “Abbiamo concesso troppo, per troppo tempo. Ora cambiamo le regole. Chi vuole esportare da noi dovrà trattarci con equità. Punto”, ha tuonato il presidente.
A chi lo accusa di voler innescare una guerra commerciale globale, Trump ha risposto rilanciando: “Non è una guerra se stai difendendo il tuo Paese. È autodifesa economica. Gli americani hanno pagato il conto per troppo tempo”. In un passaggio significativo, ha annunciato che i dazi sono solo “la prima fase” di una nuova strategia economica basata sulla “reciprocità assoluta”, un principio secondo cui le tariffe applicate dagli Stati Uniti rifletteranno esattamente quelle ricevute dagli altri Paesi: “Se ci imponi il 25%, ti daremo il 25%. Se ci metti il 50%, ti restituiamo il favore. Questo è il nuovo paradigma”.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal il team economico della Casa Bianca avrebbe redatto il piano tariffario invocando i poteri straordinari dell’International Emergency Economic Powers Act del 1977. Questo consentirebbe a Trump di intervenire unilateralmente senza bisogno dell’approvazione del Congresso, definendo la situazione attuale come una “minaccia eccezionale alla sicurezza nazionale e alla sovranità economica degli Stati Uniti”. Due funzionari anonimi, sentiti da Politico, hanno confermato che il presidente firmerà nei prossimi giorni la proclamazione ufficiale di “emergenza commerciale nazionale”, un atto senza precedenti nella storia recente americana.
Nel suo discorso, Trump ha citato anche i dati sulla bilancia commerciale: “Abbiamo avuto un deficit di oltre 800 miliardi di dollari. Nessuna economia può tollerare una simile emorragia”. E ha concluso: “Chiunque voglia commerciare con noi è il benvenuto, ma non alle loro condizioni. D’ora in poi si gioca secondo le nostre regole”.

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