Tim fa il suo ingresso nel settore energetico con il lancio di Tim Energia, un’offerta destinata a commercianti, professionisti e piccole e medie imprese, sviluppata in collaborazione con Axpo Italia. La partnership con la controllata italiana del gruppo svizzero garantirà energia 100% rinnovabile, certificata da fonti sostenibili.
L’annuncio, atteso dopo il Capital Market Day, conferma la strategia della compagnia telefonica di trasformarsi in una Customer Platform, un ecosistema digitale che combina connettività e servizi a valore aggiunto.
Un nuovo modello di business
L’obiettivo di Tim è diversificare i ricavi oltre il core business tradizionale della telefonia. “Vogliamo che i nostri clienti ci considerino un partner sempre più importante, che offre servizi ad alto valore aggiunto, in grado di supportarli nel business di tutti i giorni”, ha dichiarato Andrea Rossini, Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Officer di Tim, in occasione della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale della compagnia.
L’accordo con Axpo potrebbe aprire anche all’ingresso nel mercato consumer, segmento in cui Axpo è già presente con il brand Pulsee. Il gruppo svizzero, attivo in Italia dal 2000, punta infatti a crescere nel settore business e non esclude di estendere l’offerta ai clienti privati.
La reazione dei mercati
Nonostante il nuovo piano industriale e l’ingresso di Poste Italiane nel capitale, il titolo Tim ieri ha chiuso la giornata in calo dello 0,65% a 27 centesimi, segno che la notizia era già stata incorporata dai mercati. In controtendenza Poste Italiane, che ha guadagnato lo 0,88% attestandosi a 14,83 euro.
Secondo gli analisti di Equita, la vendita della rete di Tim rappresenta un’opportunità di consolidamento e di miglioramento del profilo finanziario dell’azienda: “Ci sono spazi di efficienza e di opzionalità strategica per Tim generati dalla cessione della rete, che lasciano aperti scenari di consolidamento di mercato e confermano il consolidamento del trend di crescita e il miglioramento del profilo di Free Cash Flow e shareholder remuneration” .
L’acquisto del 9,8% di Tim da parte di Poste Italiane, operazione che ha coinvolto anche Cassa Depositi e Prestiti, è stato interpretato dagli esperti come un “investimento strategico finalizzato a creare sinergie tra le società e a sostenere, insieme a tutti gli stakeholder interessati, il consolidamento del mercato italiano delle telecomunicazioni”.
Iliad e Vivendi restano in attesa
Nel risiko delle telecomunicazioni, Iliad e Vivendi per ora restano in silenzio. Secondo indiscrezioni di stampa, il colosso francese aveva iniziato a lavorare sul dossier per valutare possibili strategie, ma non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Nel frattempo il CdA di Tim, riunitosi ieri, ha discusso una serie di dossier tra cui una gara per la realizzazione di una rete in fibra in Kuwait, il piano di remunerazione e alcune modifiche statutarie.
Un mercato in trasformazione
L’ingresso di Tim nel settore dell’energia conferma un trend già avviato da altre grandi aziende di telecomunicazioni in Europa. In Spagna, Telefonica ha lanciato offerte di energia rinnovabile per privati e imprese, mentre in Francia Orange ha sperimentato progetti simili. La convergenza tra telecomunicazioni ed energia rinnovabile rappresenta una delle nuove frontiere del mercato, spinta dalla digitalizzazione e dalla necessità di nuovi flussi di ricavi in un settore sempre più competitivo.
Tim Energia potrebbe quindi essere il primo passo verso un’offerta integrata che unisca connettività, cloud e servizi energetici, puntando su una clientela business sempre più attenta alla sostenibilità e alla riduzione dei costi operativi.
(Foto: il Ceo di Tim, Pietro Labriola)