Tribunale sud-coreano condanna Mitsubishi a risarcire due 'schiave' di guerra

- di: Redazione
 
A distanza di un secolo, la pagina dell'occupazione giapponese della Corea - ancora oggetto di tesi storiche contrapposte - non è affatto chiusa. Come dimostra l'ingiunzione di un tribunale sudcoreano che ieri ha notificato una ingiunzione alla società giapponese Mitsubishi Heavy Industries affinché venda dei beni di sua proprietà al fine di pagare un risarcimento a due donne coreane sottoposte ai lavori forzati per l'azienda nipponica durante l'occupazione della penisola protrattasi dal 1910 al 1945.

Mitsubishi Heavy Industries condannata in Corea del Sud

A segnare la fine dell'occupazione fu la conclusione del secondo conflitto mondiale. Contro l'ingiunzione il Giappone ha replicato, nel giro di poche ore e ai massimi livelli, con una dichiarazione del ministro degli Esteri, Toshimitsu Motegi.

Il responsabile della politica estera di Tokyo ha detto che la sentenza del tribunale distrettuale di Daejeon, in Corea del Sud, è stata una "chiara violazione del diritto internazionale".
"Dobbiamo evitare gravi ripercussioni sulle relazioni Giappone-Corea del Sud", ha detto Motegi, nel corso di un incontro con i giornalisti, definendo la decisione del tribunale di Daejeon come "veramente deplorevole".

Le relazioni tra Giappone e Corea del Sud, entrambi importanti alleati degli Stati Uniti nello scacchiere dell'Asia settentrionale, sono da decenni condizionate negativamente dalla drammatica eredità dell'occupazione nipponica giapponese in tempo di guerra. Il clima delle relazioni è ulteriormente peggiorato nel 2019 a causa di una disputa sui controlli sulle esportazioni che deve ancora essere risolta.

Nel merito, la corte distrettuale di Daejeon in Corea del Sud ha stabilito ieri che Mitsubishi Heavy dovrebbe vendere due brevetti e due marchi per risarcire le due donne, entrambe novantenni, assistite legalmente da un gruppo di sostegno delle vittime del lavoro forzato giapponese in tempo di guerra.
Il risarcimento per ogni donna è stato stimato in circa 210 milioni di won (178.023 dollari), secondo il gruppo di sostegno.
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