Sessant'anni e un destino cucito addosso, come il cognome che porta. Stéphanie di Monaco compirà sabato 1° febbraio sessant’anni, e il primo pensiero è che il tempo, anche per i principi, scorre senza chiedere il permesso. La piccola di casa Grimaldi, la figlia inquieta, la ribelle, la ragazza con il broncio, è oggi una nonna. «Ero una ribelle, ora faccio la nonna», dice in un’intervista concessa per il suo compleanno. Non è una resa, né un pentimento. È solo la consapevolezza di chi ha vissuto intensamente ogni stagione della vita.
Stéphanie di Monaco, 60 anni di ribellione e libertà
Stéphanie ha sempre rifiutato l’idea di essere solo il contorno dorato di un regno. Il titolo di Sua Altezza Serenissima non le è mai appartenuto davvero, e anche oggi, guardandola, si capisce che la sua storia non è stata quella scritta nei protocolli. Era la bambina che perse la madre, Grace Kelly, in un incidente che l’ha segnata per sempre. Era l’adolescente che sfuggiva alle rigide regole di palazzo, che si innamorava di uomini fuori dagli schemi, artisti, guardie del corpo, trapezisti. Era la principessa che voleva cantare, che si lanciò nel pop con Ouragan, che fu un successo strepitoso ma che nessuno prese sul serio. Non le importava. Lei andava avanti.
Lontana dagli obblighi di corte
Se oggi il gossip si nutre delle vite impeccabili di Charlène o di Charlotte, Stéphanie resta un enigma. Mai un sorriso plastico, mai un’apparenza studiata. Oggi ha il viso di una donna che non ha mai smesso di essere se stessa, con le rughe che raccontano una storia e lo sguardo che non ha perso la sua sfida al mondo.
Non ha mai voluto essere la principessa che applaudiva in prima fila al ballo della Rosa. Ha preferito gli impegni veri, quelli che non si annunciano con un comunicato stampa: la lotta contro l’AIDS, l’amore per gli animali, l’impegno per i circhi in difficoltà. Ha cresciuto tre figli senza il fardello dei titoli nobiliari, lasciandoli liberi di sbagliare, di scegliere.
Oggi Stéphanie è una nonna. E viene da sorridere al pensiero. Perché una nonna può essere molte cose. Può essere affettuosa, presente, premurosa. Ma può essere anche rock, spettinata, una che ride forte e balla scalza. Una nonna che continua a vivere a modo suo.
Sessant’anni e ancora l’aria di chi non ha mai accettato di essere incasellata. E forse è proprio questo che la rende la più moderna dei Grimaldi.