Stellantis: Italia al centro delle strategie del gruppo, serve piano strutturato per la transizione ecologica

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

L'Italia si conferma un pilastro delle strategie globali di Stellantis. È quanto afferma Antonella Bruno, responsabile del mercato italiano del colosso automobilistico, in un’intervista rilasciata a la Repubblica. La manager ha sottolineato il ruolo centrale del nostro Paese nel piano industriale del gruppo, evidenziando come "ogni stabilimento abbia un piano di modelli ben definito per il futuro". Un’affermazione che mette in luce l’impegno di Stellantis nel valorizzare le proprie infrastrutture produttive italiane, integrandole in un progetto di innovazione a lungo termine.

Stellantis: Italia al centro delle strategie del gruppo, serve piano strutturato per la transizione ecologica

La Bruno, però, non nasconde le sfide legate alla transizione ecologica e alla necessità di un maggiore coordinamento a livello sovranazionale. "Per accompagnare la transizione verso una modalità più sostenibile sarebbe auspicabile un piano strutturato e duraturo, coordinato a livello europeo", ha dichiarato. Secondo la manager, solo attraverso un approccio integrato sarà possibile stimolare la domanda di veicoli elettrici e, al contempo, favorire il rinnovamento di un parco auto italiano che continua a essere tra i più vetusti d'Europa.

Un aspetto cruciale per raggiungere questi obiettivi è rappresentato dallo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, tema su cui Antonella Bruno ha posto particolare enfasi. "Il tema delle infrastrutture di ricarica è cruciale per la transizione alla modalità elettrica", ha aggiunto, richiamando l’attenzione sulla necessità di intensificare gli investimenti sia pubblici che privati per creare una rete capillare ed efficiente.

Questo aspetto è particolarmente rilevante in Italia, dove la diffusione delle colonnine di ricarica procede a un ritmo più lento rispetto ad altri Paesi europei. Per accelerare la transizione, secondo Bruno, è fondamentale che governi e istituzioni collaborino attivamente con i privati, incentivando progetti innovativi e promuovendo un quadro normativo chiaro e stabile.

Nonostante le difficoltà, Stellantis prosegue con determinazione verso i suoi obiettivi di sostenibilità, inseriti nel piano strategico Dare Forward 2030. Questo piano ambizioso punta a rafforzare la leadership del gruppo nella mobilità elettrica, con investimenti significativi sia nella ricerca e sviluppo sia nella riconversione degli stabilimenti. Proprio gli impianti italiani, storicamente tra i più importanti del gruppo, sono destinati a ospitare nuovi modelli e tecnologie, posizionandosi al centro della strategia globale di Stellantis.

Le parole della responsabile del mercato italiano sottolineano inoltre l’importanza di affrontare la transizione ecologica con una visione di lungo periodo, che non si limiti a interventi sporadici ma che preveda una pianificazione organica e una stretta collaborazione tra i vari attori coinvolti. "Un approccio integrato potrebbe non solo stimolare la domanda, ma anche favorire il rinnovamento del parco circolante, accelerando la transizione ecologica", ha spiegato la Bruno, ribadendo la necessità di lavorare su più fronti per ottenere risultati concreti.

Il richiamo a un coordinamento europeo risponde alla necessità di una visione più ampia e condivisa, capace di valorizzare le risorse e le competenze dei singoli Paesi senza frammentare gli sforzi. La sfida, come sottolineato dalla Bruno, è anche culturale: per convincere i consumatori ad abbracciare la mobilità sostenibile, occorre garantire un’infrastruttura solida, incentivi stabili e una comunicazione chiara sui benefici economici e ambientali di questa transizione.

Il futuro dell’auto, dunque, passa anche dall’Italia. "Solo unendo le forze sarà possibile affrontare le sfide e cogliere le opportunità di una mobilità sempre più green", ha concluso la manager, ribadendo come l’impegno di Stellantis sia quello di trasformare le sfide della sostenibilità in opportunità per il gruppo, per il Paese e per il settore automotive nel suo complesso.

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