Starace (Enel): "Rinnovabili, pompe di calore e rigassificatori per risolvere la crisi energetica"

- di: Daniele Minuti
 
Francesco Starace, Amministratore delegato di Enel, ha parlato in un intervento diffuso dal Corriere della Sera, analizzando la pensante situazione relativa alla crisi energetica che sta travolgendo l'Italia e il mondo intero.

L'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, parla della crisi energetica in Italia

Secondo l'Ad, uno dei passi fondamentali che il paese deve muovere per uscire da questa palude è una forte riduzione della dipendenza dal gas, possibile abbassando sia la quantità che si usa per l'energia elettrica sia quello per usi civili grazie a tecnologie alternative e più sicure, diversificando così l'approccio per il suo utilizzo sia in siti industriali che civili (portando avanti contestualmente il completamento di almeno altri due terminali di rigassificazione di GNL).

Necessario affrettarsi nel processo di conversione del parco di generazione verso forme di energia rinnovabile: "La proposta avanzata dall’Associazione confindustriale Elettricità Futura" - spiega Starace - "mostra come realizzare circa 60 GW di capacità di generazione di energia rinnovabile nei prossimi tre anni sia una possibilità alla portata delle capacità realizzative del Paese che ha nelle energie rinnovabili una leadership a livello mondiale e la imprenditorialità diffusa che già in passato ha dimostrato sul campo di potere realizzare balzi simili proprio in questo campo. Si noti che questa cifra è una frazione della capacità oggetto di sviluppo da parte di tantissimi operatori che da anni hanno lavorato a portare progetti allo stato di finanziabilità e costituisce quindi un obiettivo conservativo e raggiungibile. Una gestione focalizzata allo sblocco delle autorizzazioni in tempi rapidi ( analogamente a quanto fatto 15 anni fa con i decreti “ sblocca centrali”) può fare partire un ciclo di investimenti di circa 80 Miliardi di Euro , non legati al PNRR , ma in aggiunta ad esso, in pieno rispetto della appena varata Tassonomia europea e quindi con diritto di accedere a tassi agevolati in sede europea. Il consumo di gas nazionale si ridurrebbe a fronte di questa scelta di circa 18 Bcm si arriverebbe poi a ridurre di ulteriori 5 Bmc nei due anni seguenti, di fatto quasi azzerando la necessità di gas a fini di generazione energia entro il 2030".

Stesso discorso per la riduzione di consumo a uso civile, come la sostituzione di caldaie a gas con i sistemi a pompa di calore, processo più lento ma che porterebbe a un taglio di 10BCM in 10 anni, rafforzando contemporaneamente la presenza italiana nel mercato di riferimento. La realizzazione dei due terminali di rigassificazione necessiterebbe di 3 e 5 anni rispettivamente, processo che svincolerebbe dalle forniture via tubo circa 16 BCM.

L'Amministratore delegato di Enel conclude così: "L’Italia può muoversi presto e bene. Nel farlo attrarrebbe investimenti, migliorerebbe la propria bilancia dei pagamenti , tagliando drasticamente i costi di acquisto di gas dall’estero , riducendo e stabilizzando in maniera sostanziale i costi dell’energia per il Paese. Nel farlo creerebbe posti di lavoro e rafforzerebbe filiere industriali presenti stabilendo e consolidando un primato in settori importanti nel mondo. Nel farlo diventerebbe un punto di forza e non più di debolezza nel sistema energetico europeo , contribuendo a costruire un futuro più libero , oltre che naturalmente più competitivo e più sostenibile per il proprio sviluppo economico nel contesto di una Europa più sicura".

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