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Quelli che “stai al soldo di Soros”

- di: Barbara Leone
 
Chiariamolo subito: nessuna simpatia per Soros, il multimiliardario ungaro-americano che da certe parti, diciamo orientativamente in fondo a destra, hanno eletto a mostro planetario annidato a piacimento dietro ogni disgrazia umana: dalle Torri Gemelle fino alla pandemia, passando allegramente per la guerra in Ucraina, gli sbarchi degli immigrati clandestini, le Sardine, le corna coniugali e pure le sconfitte della squadra del cuore. Nessuna simpatia perché sicuramente è un uomo di luci ed ombre, come del resto tutti quelli fanno e gestiscono palate di dollari. Nessuna simpatia perché trent’anni orsono con il suo fondo Quantum contribuì a portare la lira, e la nostra economia tutta, a un passo dal baratro. Nessuna simpatia perché dietro certe spregiudicate operazioni finanziarie c’è sempre un’abbondante quota parte di cinismo. Nessuna simpatia, infine, molto semplicemente perché non crediamo ai demoni ma nemmeno ai santi. Il che vuol dire che la tanto decantata filantropia dei multimiliardari è, nove volte su dieci, un colossale bluff. Una balla per edulcorare una realtà ove a farla da padrone è, e sempre sarà, il dio danaro. E però ci stanno sulle scatole anche quelli che sparano a zero a prescindere, come direbbe Totò. E quelli che sparano a zero contro Soros quasi sempre di lui sanno solo che è ebreo, ed è ricchissimo. Tanto gli basta e avanza per sputar sentenze e veleno accusando, al solito pallosissimo grido di “stai al soldo di Soros”, chi con cervello pensante e autonomo sposa pienamente o quasi certe sue battaglie. Come quella che riguarda il cambiamento climatico. L’ultima mistificazione della verità da parte di una certa stampa di destra punta il dito contro l’ultimo report del C40, network finanziato tra gli altri proprio da Soros, in cui c’è scritto chiaro e tondo che per salvare il pianeta Terra, e quindi tutti noi, non ci sono alternative: tocca mettersi l’anima in pace e cambiare drasticamente rotta. Ed abitudini. Per farlo il report indica la via maestra: una guida, né più né meno, che ovviamente punta al massimo sapendo di ottenere il minimo. Perché per una rivoluzione radicale ci vorranno decenni e decenni, altro che 2050! E tra le tante abitudini che, volenti o nolenti, dovremo tutti cambiare ci sono anche quelle alimentari. Perchè se testardamente continueremo ad abusare di carne e prodotti derivati da animali prima o poi le risorse finiranno per tutti. Per ridurre le emissioni bisogna ridurre i consumi. Non c’è alternativa. Consumare meno, e meglio. Il report analizza e spiega tutto, punto per punto, motivando tutte le linee guida che, non bisogna essere Einstein per capirlo, sono appunto linee guida. Non obblighi. Ma come viene interpretato il tutto da quelli che “stai al soldo di Soros?”. Nella catastrofica previsione che per colpa sua, e pure del Pd che non guasta mai, entro il 2030 ci ritroveremo senza auto, senza carne e pure senza vestiti.

Soros: niente auto, carne e vestiti entro il 2030

Solo perché nel report in questione si dice che l’ideale sarebbe non comprare più di 3 vestiti l’anno. E non consumare più carne e derivati animali come il latte (che poi siamo gli unici mammiferi che pure a 80 anni suonati ci beviamo il latte) e usare veicoli a impatto zero. Ma ci vuole un genio a capire che nessuno ci obbliga a fare alcunché? Ci vuole un genio a capire che per arrivare ad una meta decente questi puntano alla cima dell’Everest? Un po’ come quando si dice ai figli: a casa alle 8, ma sai benissimo che saranno le 10. Personalmente trovo che nel 2023, con tutto quello che oramai sappiamo a menadito, cibarsi di cadaveri in putrefazione di poveri animali innocenti sia un’aberrazione criminale. Mia idea, però. E non voglio convincere proprio nessuno. Di sicuro basta avere un minimo di sale in zucca e di lungimiranza per capire che così non si può andare avanti. Volete cibarvi di cadaveri in putrefazione? Fate pure, ma il consumo di carne va ridotto drasticamente. Possibilmente non andando a finanziare la filiera degli allevamenti intensivi che sono dei lager. E questo è un dato di fatto ampiamente documentato. Mangiatevi la vostra bella bistecca una volta a settimana e compratela dal macellaio di fiducia. Nessuno ve la toglie, state tranquilli. Né io né tantomeno Soros. Che quello che fa, parliamoci chiaro, non lo fa certo per il bene dell’umanità ma solo per il suo conto in banca. Nessun allarmismo, tranquilli. Ma star coi piedi per terra sì. Prima che questa Terra, che poi è l’unica che abbiamo, collassi definitivamente. 

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