Sport e educazione finanziaria: protocollo d'intesa tra Feduf, Coni e Credito sportivo

- di: Redazione
 
Professionisti dello sport e denaro, agli occhi della gente, vanno da sempre di pari passo, perché spesso si resta abbagliati dalle cifre - talvolta enormi - che ruotano intorno alla pratica sportiva fatta per mestiere. Ma talvolta, le cronache purtroppo lo hanno riferito anche di recente, lo sportivo professionista non sa mettere a frutto le opportunità economiche che si è guadagnate perché le possibilità nell'accumulare denaro non sempre s'accompagnano con la capacità di gestirlo. 
Potrebbe essere questa la premessa per meglio comprendere e quindi apprezzare l'importanza del protocollo d'intesa che è stato firmato da Fondazione per l’educazione finanziaria e al Risparmio (ABI), Coni e Istituto per il Credito Sportivo, e che si pone ambiziosi traguardi: la sensibilizzazione degli atleti sui temi della cittadinanza economica, della gestione consapevole del denaro, della pianificazione finanziaria, del risparmio, della legalità economica e della capacità auto- imprenditoriale. E, a conferma di ciò, basta leggere le firme in calce al documento: quelle di Giovanni Malagò, presidente del Comitato olimpico nazionale; Stefano Lucchini, a capo della Fondazione per l'Educazione finanziaria e al risparmio, e Andrea Abodi, al vertice dell'Istituto per il Credito sportivo.

Sport e educazione finanziaria: protocollo d'intesa tra Feduf, Coni e Credito sportivo

Per Lucchini "l'educazione economica e finanziaria riguarda gli sportivi non solo per la gestione consapevole e corretta del proprio denaro (che poi per i campioni diventa in breve patrimonio) ma soprattutto per il ruolo di testimonial che essi possono e devono avere davanti ai ragazzi, ai tifosi e all’opinione pubblica". "Credo molto, infatti" - dice ancora il Presidente della FEDUF e membro fondatore della Scuola Politica "Vivere nella Comunità" - "nel ruolo sociale dello sport anche in un ambito delicato e decisivo come la gestione del risparmio, la pianificazione finanziaria e la legalità economica. Il valore del risparmio e la sua corretta gestione fanno parte del bagaglio di cittadini informati e consapevoli quali sono le donne e gli uomini dello sport".

Orgoglio per l'iniziativa è stato espresso da Malagò, perché essa "rientra in una progettualità finalizzata a garantire agli atleti la possibilità di ottenere gli strumenti per maturare una conoscenza consapevole del mondo finanziario, con l’obiettivo di farli assurgere al ruolo di protagonisti anche nel campo finanziario, attraverso una gestione lungimirante dei loro risparmi e a una corretta valutazione delle relative opportunità finanziarie. Voglio esprimere il mio sincero ringraziamento alla FEDUF e all’ICS, eccezionali compagni di squadra pronti a mettere a disposizione del nostro movimento il loro immenso know how, la migliore garanzia per esplorare orizzonti prospettici e individuare i percorsi migliori, con l’obiettivo di radicare una cultura chiamata a diventare il paradigma di riferimento delle eccellenze che proiettano l’immagine vincente del nostro Paese a ogni livello. Oltre a un presente munifico di successi c’è infatti un futuro da conquistare traslando il talento in nuovo ambito, l’investimento più intelligente per valorizzare e mettere sicuro le certezze costruite nel corso della carriera". Il perché dell'importanza del protocollo - e di come esso possa avere delle ricadute estremamente positive per coloro che scelgono lo sport come professione, almeno nella prima parte della loro vita - trova conferma nei dati relativi alla diffusione e alla conoscenza delle tematiche di educazione finanziaria, se parametrate con la brevità di una carriera sportiva. Una carriera agonistica dura tra gli 8 e i 15 anni. Quindi la finestra di tempo a disposizione degli atleti per poter pianificare al meglio dal punto di vista economico è molto ristretta.

Per questo è molto importante gestire in modo più che oculato i propri risparmi, affinché essi possano garantire una copertura sufficiente anche quando i riflettori si saranno spenti ed evitare che quanto messo da parte, con enormi sacrifici personali, evapori rapidamente per cattive scelte. "Per il Credito Sportivo, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello Sport e della Cultura" - dice il Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi - "l’educazione, la formazione e l’informazione sono strumenti indispensabili per consolidare le fondamenta immateriali del sistema e delle sue infrastrutture fisiche. Fatta questa premessa e tenendo conto della natura e del ruolo della Banca, avvertiamo l’esigenza di metterci a disposizione in modo sistematico e sistemico per dare un contributo adeguato alla sfida della diffusione della cultura finanziaria nel mondo dello Sport".

"Questo lo spirito che ci unisce alla FEUF e al CONI" - prosegue Abodi - "sottoscrivendo il Protocollo sull’Educazione Finanziaria, che consentirà di sviluppare un programma di impegni, attività e progetti dedicati, in particolare ad atlete e atleti, ma dei quali, per la forza comunicativa e di significativa valenza sportiva, potrà beneficiare l’intero Paese, che ne ha bisogno. Secondo l’OCSE, l’Italia ha solo il 30% della popolazione dotato di alfabetizzazione finanziaria, con enorme disparità di genere, ruolo professionale e distribuzione territoriale".

Lo sviluppo dello Sport italiano, al centro della nostra missione di impresa bancaria pubblica, può e deve qualificarsi anche con la crescita delle consapevolezze di temi e materie di estrema importanza e delicatezza per donne e uomini che praticano le varie discipline sportive al più alto livello, in previsione di un loro inserimento nella vita lavorativa, anche in un’ottica di imprenditorialità. "Siamo certi di volere-sapere-dovere trasformare l’accordo istituzionale appena sottoscritto con FEDUF e CONI - conclude il presidente Abodi - "in un’ articolata ed efficace agenda operativa, per consentire ai beneficiari del nostro impegno di elaborare una più corretta, attenta e oculata gestione dei propri interessi finanziari, anche nella prospettiva del post-carriera."
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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