Spagna: turni di 26 ore per lavoratori in nero, indagato imprenditore

- di: Redazione
 
Ha detto, cercando di giustificare il suo comportamento: mi avevano chiesto di potere lavorare qualche ora in più e io li ho accontentanti, facendo loro un favore. Questa ''disponibilità'' non è piaciuta ai funzionari dell'Ispettorato del lavoro e alla Polizia di Bilbao, in Spagna, perché, a dirla tutta, quel ''qualche ora in più'' ha significato, per dei lavoratori immigrati irregolari e, quindi, pagati in nero e senza alcuna tutela sanitaria o infortunistica, dei turni di lavoro massacranti, fino a 26 ore consecutive.

Il capo dell'azienda, che si chiama ''Ajos y Cebollas'' (lavorando appunto aglio e cipolle), respinge ogni accusa, puntando invece il dito contro i sindacati che, a suo dire, avrebbero ingannato i lavoratori - quattro - in modo che raccontassero "alcune storie false".

Gli operai - che privi di contratto venivano pagati cinque euro l'ora - hanno detto alla Polizia nazionale di Bilbao che a volte venivano rinchiusi nell'azienda a pelare cipolle per 26 ore filate in quelle che "il capo" chiamava, pensando forse di essere un fine umorista, "maratone".

"So di aver sbagliato e dovrò pagare per questo"
, ha ammesso il titolare dell'azienda, negando decisamente i turni da 26 ore consecutive, ma riferendo solo quelli ''dalle nove di sera alle otto dell'indomani mattina''.
Uno suoi dipendenti regolari ha confermato l'esistenza delle "maratone", ma ha spiegato che a volte venivano richieste dagli stessi dipendenti perché, in questo modo, ricevevano 130 euro in una volta.

"Volevo regolarizzarli, ma non volevano né potevano a causa della loro situazione legale, preferivano i soldi", spiega. “Vedendola in modo positivo, questo mi farà bene perché potrò regolarizzarli e renderli legali. Ma quanta la pubblicità negativa".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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