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Sanatoria Partite Iva e stretta sui crediti di lavoro

- di: Marta Giannoni
 
Sanatoria Partite Iva e stretta sui crediti di lavoro
Sanatoria P.Iva e stretta sui crediti di lavoro
Tra emendamenti al decreto Ilva e ravvedimento speciale, scoppia la tensione: diritti dei lavoratori sul banco degli imputati e partite Iva in corsa al “condono”.
 
(Il ministro Giovanni Giorgetti con la premier Giorgia Meloni).

La maggioranza accelera sul decreto cosiddetto Ilva, inserendo due emendamenti caldi che scuotono il panorama politico e fiscale. Da un lato, la stretta sui crediti di lavoro proposta dal relatore Salvo Pogliese (FdI) scatena le proteste dell’opposizione e delle sigle sindacali; dall’altro, la nuova sanatoria per le partite Iva che aderiscono al concordato preventivo biennale 2025–2026 riapre il dibattito su un possibile “condono soft”.

Stretta sui crediti di lavoro: i punti contestati

L’emendamento del senatore Pogliese ridefinisce la prescrizione dei crediti retributivi: resta di cinque anni ma decorrerà durante il rapporto di lavoro, vincolando il lavoratore a un ricorso entro sei mesi in caso di morosità. Viene inoltre introdotto il criterio della “grave inadeguatezza”: il giudice potrà revocare salari difformi dalla Costituzione solo se tali da risultare gravemente insufficienti.

Reazioni aspre dall’opposizione

  • “Un colpo ai diritti dei lavoratori”, accusa il Partito Democratico, chiedendo il ritiro immediato dell’emendamento.
  • “Vergognoso… no al salario minimo, sì al lavoro povero”, dichiara il senatore Francesco Boccia (Pd).
  • “Una pugnalata… un attentato alla dignità dei lavoratori”, denuncia Ubaldo Pagano (Pd).
  • “Un intervento a gamba tesa su giudici e Costituzione”, commenta la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, temendo un aumento di “contrattucoli” precari.

Difesa di Pogliese

Pogliese replica sottolineando la necessità di “certezza del diritto”, per ripristinare regole chiare nei tribunali dopo anni di confusione normativa e falle nel Jobs Act. L’obiettivo, afferma, è tutelare sia i lavoratori che le imprese da interpretazioni giurisprudenziali “ad libitum”.

Nuova sanatoria per partite Iva: come funziona

Parallelamente, la Commissione Finanze ha riattivato il ravvedimento speciale per chi aderisce al concordato preventivo biennale 2025–2026.

Principali caratteristiche

  • Copertura fiscale: dal 2019 al 2023 per chi aderisce ex novo; solo il 2023 per chi era già nel biennio precedente (2024–2025).
  • Imposte: Irpef e addizionali al 10 % per ISA ≥ 8, 12 % per ISA tra 6 e 8, 15 % per ISA < 6; Irap al 3,9 %; sconto del 30 % per il 2020 e 2021; soglia minima annuale di 1.000 €.
  • Pagamenti: in un’unica soluzione o in massimo 10 rate entro il 15 marzo 2026.

Fini e polemiche

La misura mira a spingere l’adesione al concordato e generare nuova liquidità per lo Stato, con un gettito stimato di decine di milioni nel quinquennio 2026–2030. Ma le critiche non mancano: molti osservatori parlano apertamente di “mini condono” o “premio ai furbi”.

Una duplice strategia

La strategia del governo appare duplice e mirata: da un lato, la rigidità sui contenziosi di lavoro sembra pensata per disincentivare cause contro datori inadempienti e ridurre il ricorso all’assistenza sindacale. Dall’altro, la finestra fiscale agevolata per le partite Iva punta a premiare la compliance tramite scorciatoie economiche.

Il dualismo è evidente: cercare un equilibrio tra imprese e professionisti rischiando però di alienare sindacati, lavoratori autonomi e associazioni di categoria.

Ora ci attendono due passaggi chiave:

  • Il voto dell’Aula della Camera, e successivamente del Senato, sull’emendamento sui crediti di lavoro all’interno del decreto Ilva;
  • L’approvazione definitiva del decreto fiscale (D.L. 84/2025), entro il 16 agosto 2025, termine ultimo per la conversione in legge.

La partita resta aperta: per i lavoratori, potrebbe significare una riduzione concreta dei diritti; per le partite Iva, l’ultima occasione per accedere a una sanatoria molto vantaggiosa, seppur nel mirino delle critiche politiche e morali.

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