In un’atmosfera di promesse fiscali e manovre bollenti, la rottamazione quinquies emerge come una rottamazione con un’anima: non più solo un passo verso la pace fiscale, bensì un campione di equità pronto a premiare chi ce la mette davvero.
Il magazzino fiscale italiano: un gigante difficile da muovere
Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, al 31 gennaio 2025 il debito residuo da riscossione (il cosiddetto “magazzino”) supera la soglia monstre di 1.279,8 miliardi di euro. Circa il 40 % di questa massa è considerato difficilmente esigibile, con un flusso annuale che vede affidati alla riscossione circa 33 milioni di crediti relativi a 10,4 milioni di contribuenti.
Uno spettro noto: i “recidivi seriali”. Oltre il 60 % dei contribuenti ha debiti non estinti in almeno dieci annualità diverse, e il 77 % di chi riceve nuove cartelle era già coinvolto nei tre anni precedenti. Solo il 20 % degli atti è depenalizzato tempestivamente: il resto si trascina per anni in procedure che decrescono drasticamente dopo il quinto anno.
Rottamazione quinquies: una manna per i responsabili, un muro contro i furbetti
Rispetto al passato, il nuovo disegno di legge — affidato alla Lega e ora in esame al Senato — potrebbe introdurre una svolta radicale.
Stop ai “rottamatori seriali”: chi ha già utilizzato le sanatorie per bloccare pignoramenti o fermi amministrativi per poi scomparire, verrebbe escluso. Solo i contribuenti che dimostrano reale volontà e capacità di saldare accedono alla sanatoria.
Per i debiti sopra i 50.000 €, si valuta un anticipo obbligatorio del 5 % dell’importo, quale prova concreta dell’impegno a saldare il restante dovuto. Si parla anche di sgravio su sanzioni e interessi per questi grandi debitori.
Per tutti, si prospetta un piano rateale fino a 10 anni (120 rate mensili), con una tolleranza che consente di saltare fino a 8 rate non consecutive prima della perdita del beneficio. Una flessibilità che supera quella offerta dalla rottamazione quater.
Per i piccoli debiti, è in cantiere una forma di saldo e stralcio: cancellazione automatica per cartelle sotto una certa soglia (5.000 €), una scelta che potrebbe far risparmiare molto allo Stato dato che una percentuale molto alta dei debiti pendenti è di modesto importo.
Tempistiche attese
Secondo fonti autorevoli, la bozza del provvedimento potrebbe essere pronta già a inizio settembre 2025, con chiusura delle adesioni attesa tra gennaio e aprile 2026. I primi pagamenti partiranno da giugno 2026, salvo eventuali proroghe.
Implicazioni pratiche: è ora di scegliere da che parte stare
Questa rottamazione sembra una vera rivoluzione: non più un salvagente lanciato a tutti, ma una rete costruita solo per chi la merita. Se sei un contribuente in regola, questa è la tua occasione per rimediare in modo sostenibile. Se hai abbandonato pagamenti precedenti, è il momento di rivedere la tua strategia.
Chi perde? I furbetti che hanno sfruttato i benefici per tornare invisibili.
Chi vince? I contribuenti che intendono veramente sanare la loro posizione, con un piano chiaro e credibile.